Dopo aver letto le dichiarazioni della Signora Marcegaglia in merito all’abolizione e/o riorganizzazione delle Province, comprendo i motivi per i quali la Provincia di Fermo non è stata invitata in occasione della sua venuta nel Fermano. Sicuramente per evitare che qualcuno - e il sottoscritto lo avrebbe fatto - le rispondesse a tono.

Non si spiegherebbe, altrimenti, perché il Presidente della Provincia di Fermo sia stato invece invitato il 27 giugno scorso, nello stesso luogo, in occasione dell’insediamento dei vertici locali di Confindustria.

Peccato, perché quella di ieri avrebbe potuto costituire un’occasione costruttiva per spiegarle quello che la nostra Provincia sta facendo per le imprese e per il mercato del lavoro, proprio in collaborazione e con l’apprezzamento delle associazioni di categoria.

E’ altresì singolare, a quanto è dato sapere, che la Signora Marcegaglia non abbia ritenuto di esprimere in merito alla “questione Province” i medesimi concetti ad Ascoli e a Porto San Giorgio.

Una posizione, quella della rappresentante di Confindustria, tra l’altro, tanto stantia quanto non disinteressata, con motivazioni, che, basate esclusivamente sulla necessità di abbattere i costi della politica, appaiono vere e proprie stupidaggini, in quanto la Signora Marcegaglia dovrebbe sapere che in ben altri settori della Pubblica Amministrazione si deve e si può intervenire radicalmente per raggiungere il medesimo obiettivo. La Signora Marcegaglia ha anche dimostrato di non conoscere nemmeno i dati ufficiali della spesa pubblica che, nel 2010, ha superato complessivamente gli 815 miliardi di euro, di cui ben 485 (cioè quasi il 60%) attinenti allo Stato e soltanto 12 miliardi (cioè appena l’1,5%) alle Province.

E non sarebbe inoltre necessario - seguendo anche il positivo esempio della stessa Confindustria in alcune zone del nostro Paese - un definitivo e corale impegno per eliminare, una volta per tutte, con provvedimenti drastici la intollerabile corruzione che sta inesorabilmente indebolendo le Istituzioni, nonché l’altrettanto grave fenomeno dell’evasione ed elusione fiscale che sta minando la coesione sociale, anche a causa dei drastici quanto iniqui provvedimenti governativi, oltre a sgretolare la nostra credibilità internazionale?

Spero che gli autorevoli esponenti fermani, istituzionali e non, che hanno “applaudito” la Signora Marcegaglia, non condividano le opinioni della stessa in merito alla “questione Province” e che trovino l’occasione per manifestarle il proprio dissenso.

Per quanto riguarda la Signora Marcegaglia, se ne avrà tempo e voglia, la invito fin d’ora a confrontarsi con me nel Fermano sul tema delle funzioni delle Province e sui costi della politica connessi alla gestione delle stesse e, all’esito, sono certo di riuscire a dimostrare che è possibile una gestione virtuosa delle Amministrazioni provinciali.

Del resto, sempre secondo i dati ufficiali del 2010, sui 12 miliardi di spesa complessiva delle Province, le cosiddette spese generali hanno inciso appena il 6,2% e addirittura le indennità degli Amministratori soltanto lo 0,94%. Quindi, di cosa stiamo parlando? Sfido un’azienda privata ad operare con spese generali e di amministrazione così contenute, destinando la quasi totalità delle risorse disponibili alla produzione ed alla erogazione di servizi (nel caso di una Provincia: viabilità, trasporti, tutela ambientale, scuole, cultura, turismo, etc.). Ma forse il vero problema sta proprio qui, e cioè che qualcun altro mira proprio a gestire taluni servizi pubblici strategici.

Lo stesso invito ad un confronto, naturalmente, lo rivolgo a tutti i partiti, ai rispettivi Presidenti e Segretari che, nei giorni scorsi, hanno riproposto in Parlamento la soppressione delle Province, avviando addirittura una demagogica raccolta di firme per un disegno di legge di iniziativa popolare.

Mi chiedo - e chiedo agli stessi responsabili degli organismi politici - come sia possibile porre in essere una campagna vergognosamente strumentale e delegittimante, senza proporre soluzioni praticabili in merito alle funzioni di area vasta di cui secondo la Costituzione le Province sono titolari, e, al contempo, presentarsi ad ogni elezione provinciale proponendo candidature e rivendicando assessorati.

Sono fermamente convinto che, in una fase complessa come quella attuale, ci sia bisogno di una riflessione seria sui veri sprechi in ambito pubblico e sul riordino dei conti dello Stato (l’1% di tagli dal bilancio nazionale, infatti, sarebbe pari ad oltre 4,8 miliardi di euro), piuttosto che di dichiarazioni inutili e dannose costruite con il solo obiettivo di ritagliarsi una maggiore visibilità su stampa e media, locali e nazionali.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

On. Avv. Fabrizio Cesetti