Il via libera definitivo della Consulta sul quesito relativo al nucleare costituisce un passaggio fondamentale. I referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno, infatti, pongono l’attenzione su tematiche di interesse comune e sul futuro della vita civile e democratica del nostro Paese.

In merito alla possibilità di un ritorno alla produzione di energia nucleare, gli italiani avevano già espresso il loro dissenso nel lontano 1987, ponendosi come esempio virtuoso a livello internazionale.

Dopo due decadi, ci ritroviamo di fronte agli stessi interrogativi, agli stessi rischi e, soprattutto, a concrete alternative energetiche. I fatti di Fukushima hanno scosso l’opinione pubblica ma, al contempo, hanno permesso di focalizzare tutte le problematiche, costi elevati e dismissione delle scorie radioattive comprese.

Da Presidente di una Provincia nuova, che ha scelto consapevolmente il percorso del risparmio energetico, delle rinnovabili e della sostenibilità ambientale, ritengo doveroso votare SÌ al quesito per impedire la costruzione di centrali nucleari, coerentemente con le rigorose scelte in materia di insediamenti insalubri nel territorio avviate dalla Giunta e dal Consiglio provinciale.

Voterò SÌ anche per la gestione pubblica di una risorsa fondamentale come l’acqua, che non può assolutamente essere considerata una merce per ottenere profitti o risanare bilanci. Acqua che resta, anche per la Provincia di Fermo, un bene comune primario da salvaguardare, un diritto umano che deve rimanere universale ed accessibile anche a chi, in qualsiasi parte del mondo, sia privo di mezzi economici.

Naturalmente, voterò SÌ anche per l’abrogazione della possibilità da parte del gestore del servizio idrico di ottenere entrate garantite sulla tariffa, aumentando arbitrariamente la bolletta ai contribuenti.

Infine, voglio rimarcare il mio SÌ convinto anche in riferimento al quesito sul legittimo impedimento per il Presidente del Consiglio ed i Ministri della Repubblica a presentarsi nelle aule di tribunale: ritengo, infatti, che l’articolo 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”) di quella straordinaria Costituzione entrata in vigore nel 1948, sia un pilastro di un’Italia che di legalità e pari condizioni giuridiche non può e non deve mai privarsi.

Il mio, infine, vuole essere un invito a seguire l’esempio del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e a fare domenica 12 e lunedì 13 giugno, comunque, il nostro dovere di cittadini ed elettori.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

On. Avv. Fabrizio Cesetti