La giuria tecnica del Premio “Paolo Volponi”, composta da Enrico Capodaglio, Angelo Ferracuti, Massimo Gezzi, Massimo Raffaeli ed Emanuele Zinato, dopo aver letto e preso in considerazione una rosa di oltre 50 libri di narrativa italiana usciti dal maggio 2013 all’aprile 2014, ha scelto i 3 libri vincitori dell’edizione 2014 :

- Giorgio Falco, “La gemella H” (Einaudi Stile Libero)

(La scrittura di Giorgio Falco è dominata dall'ossessione del presente e della concretezza psichica e storica degli oggetti: in ciò si può riconoscere un tratto indirettamente volponiano. Nel transito dalla Germania all’Italia, dalla guerra alla pace, la famiglia di Hans incontra il miracolo del capitale e sperimenta la prosecuzione del trauma e del macello nazista in forme mascherate, occulte e interiorizzate: ciò si dà soprattutto nella presenza visiva dei dettagli e degli oggetti. La letteratura assolve, in tal modo, e per via stilistica, una sua antica vocazione: straniare la superficie nota delle cose per rivelarne il sottosuolo, smascherando la persistenza nell'inconscio degli europei di ciò che è avvenuto, definitivamente, nel cuore del Novecento.)

- Francesco Pecoraro, “La vita in tempo di pace” (Ponte alle grazie)

(Il personaggio principale, che ricorda quelli di Paolo Volponi, il cui impianto romanzesco da “memoriale” è spia di una paternità letteraria, ripercorre oltre mezzo secolo di storia italiana in un romanzo di formazione di grande forza. La ricca scrittura usa più registri, a volte la terza persona cede alla prima per dargli maggiore forza, persuasività, altre volte si distende, diventa più descrittiva, più calda. Un grande romanzo italiano che come pochi riesce a raccontare il mondo precario che stiamo vivendo, tanta è la forza penetrativa, le profonde riflessioni filosofiche sui tempi che corrono, oggettivate nella narrazione della commedia umana, che questa narrazione fluviale riesce a catturare con l’intento di un effetto molto forte di realtà.)

- Luca Rastello, “I buoni” (Chiarelettere)

(Un romanzo al presente, scritto in una lingua che del presente simula la durezza ma anche le ambiguità e il grigiore. L’opera di Rastello si confronta con un universo, quello delle Ong, che combatte le dinamiche del profitto e della esclusione sociale ma ne recepisce tuttavia alcuni tratti specifici ovvero li mistifica in maniera insidiosa presumendo di negarli. Con I Buoni si conferma la tempra dello scrittore che aveva esordito nel romanzo con “Piove all’insù” nel 2006, rivelando una vera e propria vocazione civile.)

Il Premio Volponi Opera Prima, dedicato a Stefano Tassinari, è stato assegnato ex equo a:

- Luisa Brancaccio, “Stanno tutti bene tranne me” (Einaudi)

(Margherita, felicemente sposata, madre di tre ragazzi maschi, è la voce solista nel romanzo di Luisa Brancaccio. Eppure è una donna sola, disperata, che osserva le procedure della famiglia sentendosi un’estranea, finché la sua angoscia diventa profetica, perché le fa intuire che il marito abusa dei figli. L’autrice adotta una lingua denotativa assai efficace, dettata da una franchezza spietata, che riesce a farci immedesimare in un animo femminile, giacché “le tette producono una sostanza chimica molto particolare”, che mette il cervello delle donne “in comunicazione con le forze cosmiche”. Attraverso il dolore più crudo, esse non rinunciano a procreare il senso della vita di ogni giorno, qualunque cosa accada.)

- Stefano Valenti, “La fabbrica del panico” (Feltrinelli)

(Se è vero che Paolo Volponi fu uno straordinario scrittore e allo stesso tempo uno degli ultimi grandi intellettuali critici del Novecento, Stefano Valenti, con “La fabbrica del panico”, ha saputo darci un libro autenticamente volponiano: un romanzo di grande forza e sensibilità, che racconta una vicenda privata e universale come la malattia e la morte di un padre, e insieme un’opera lucidamente civile, perché quella è la storia di un operaio della Breda fucine di Sesto San Giovanni che si ammala e muore “di lavoro”, a causa dell’esposizione all’amianto. La sicura capacità di Valenti di coniugare spessore letterario e slancio civile.)

A Corrado Stajano (foto) è stato assegnato il Premio alla carriera “Lettere ed Arti”. Fra i massimi scrittori del nostro paese, oltre che di uno stile netto e penetrante, Stajano dispone di quella che un classico già definiva immaginazione sociologica. Da “Il sovversivo” (1975) a “Africo” (1979), da “Un eroe borghese” (1991) a “Patrie smarrite” (2001) e “I cavalli di Caligola” (2005) fino al recente ed intensissimo “La stanza dei fantasmi” (2013), Stajano ha portato il suo sguardo sui problemi e sui frangenti più cruciali della cosiddetta “autobiografia italiana” tanto da testimone oculare, quanto da analista della vita sociale e, infine, da memorialista. La sua opera si configura nel complesso come caso esemplare di etica della scrittura.)

Il Premio “Cultura e Impresa” 2014 è andato a Giambattista Tofoni di Tam Tutta un’Altra Musica, una delle più qualificate, poliedriche e partecipate rassegne musicali delle Marche e dell’Italia centrale che ha contribuito, concretamente, ad un rinnovamento profondo e consapevole dell’offerta culturale del Fermano. Giambattista Tofoni ed Eventi hanno costruito una delle prime reti artistiche e di distribuzione concertistica, nel territorio; partecipano, da protagonisti a tutti i network del jazz italiano ed europeo, avendo dimostrato, già in tempi lontani, come fosse possibile dare all’impresa culturale una valenza formativa, divulgativa e di forte impegno sociale e civile.

La premiazione del Premio Volponi 2014 si terrà al Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio sabato 29 novembre, alla presenza degli autori. In quella serata una giuria popolare di 100 lettori designerà il SuperVincitore. Dall’edizione 2015 entrerà a far parte della giuria tecnica lo scrittore Andrea Bajani.