Luogo ormai riconosciuto della cultura fotografica marchigiana, ma non solo, Altidona ospita sabato 20 novembre, all’interno della VII Edizione del “Premio Paolo Volponi - letteratura ed impegno civile”, la mostra di uno dei maggiori fotografi italiani, Uliano Lucas, dal titolo “Le forme del lavoro”.

L’iniziativa, curata da Pacifico D’Ercoli dell’Associazione “Altidona Belvedere”, già in passato protagonista di allestimenti riguardanti fotografi di riconosciuta fama come Letizia Battaglia, Tano D’Amico, Romano Cagnoni, Francesco Cito e Mario Dondero, si terrà alle ore 17 nella Galleria sotto l’Arco del Centro Storico con l’apertura dell’esposizione, e proseguirà alle ore 18.30, presso il Teatro comunale, dove Uliano Lucas converserà con il Segretario regionale della CGIL Gianni Venturi.

Le 50 immagini della mostra di Lucas, da trent’anni attento osservatore delle realtà del lavoro, ne raccontano i cambiamenti, dalla rigida divisione fra fabbrica e mondo impiegatizio degli anni ’70 alle trasformazioni dell’oggi, con l’espansione del terziario e la new economy della comunicazione, le piccole imprese a tecnologia avanzata e la poliedrica realtà delle nuove professioni di quest’ultimo decennio.

In un costante alternarsi di storia e attualità, fotografie dai molteplici rimandi intessono una riflessione sul passato che si intreccia all’analisi del presente e alle ipotesi sul futuro, un percorso che si fa memoria degli ultimi decenni del ’900 e insieme punto di riferimento visivo e concettuale per un dibattito sulle realtà di un nuovo secolo che si apre all’insegna di una trasformazione globale dell’economia, della società e quindi dei modi, dei tempi, dei tipi di lavoro.

Alla ricca documentazione degli anni ’70 e ’80, raccolta entrando nelle fabbriche, nei centri di ricerca, nelle prime aziende informatizzate, negli uffici pubblici e in quelli delle imprese, si affiancano recentissimi reportage che, con un mutato stile, indagano i cambiamenti negli impianti, negli ambienti, raccontano l’automatizzazione nelle industrie, il lavoro interinale e casalingo, mostrano insomma la complessità, le scommesse delle nuove realtà del lavoro in Italia ma anche, talora, la sua rinnovata alienazione.

Accanto alla  molteplicità dei mestieri e dei luoghi di lavoro, la mostra propone inoltre un vivido spaccato anche delle diverse situazioni regionali, in un percorso visivo che dà testimonianza dei diversi settori di produzione e dei mondi che vi gravitano attorno così come delle svariate, talvolta abissalmente differenti, realtà professionali ed economiche che si scoprono attraversando l’Italia. Non solo dunque la Torino dell’era post Fiat, con i figli degli immigrati degli anni ’60 assunti nei più disparati settori del terziario, non solo la realtà del modenese, che con il comparto della ceramica di Sassuolo si offre come fucina di nuove tecnologie e nuovi modelli produttivi nel terziario avanzato, ma anche il Mezzogiorno d’Italia, che ha visto nascere Menfi e centinaia di fabbrichette disseminate tra la Lucania e la Puglia e ha riscoperto, almeno in parte, il territorio e la sua cultura valorizzandolo attraverso nuove forme di turismo.

Ad emergere è quindi un corposo frammento della storia del lavoro in Italia dagli anni ’70 ad oggi,  capace di delineare lo scenario del cambiamento del nostro paese in questi anni, di dare un volto alle contraddizioni di un’economia sospesa fra vecchio e nuovo, individuando nelle condizioni del mondo del lavoro un angolo di visuale privilegiato per capire le ambiguità dello sviluppo economico e culturale italiano. Ma la mostra può anche essere letta come una riflessione senza tempo, un racconto intimo e politico al contempo, sul rapporto fra l’uomo e il lavoro e sul ruolo che si sceglie di attribuire ad esso all’interno di una società.

 

Uliano Lucas è nato a Milano nel 1942. Si è formato giovanissimo nell’ambiente di Brera e del bar Giamaica della Milano anni ’60. Diventa noto negli anni ’70 seguendo da vicino le lotte studentesche e operaie a Milano e Torino. Come inviato ha seguito per anni la decolonizzazione dell’Africa e le guerre di liberazione in Angola, Guinea Bissau, Monzambico ed Eritrea. Ha documentato la realtà del Medio Oriente, la dissoluzione dell’ex Jugoslavia, la vita degli immigrati in Europa, la contestazione studentesca, gli anni del terrorismo, il mondo del lavoro e le sue trasformazioni. Si è occupato di svariati progetti editoriali, ideando e curando collane di libri fotografici, monografie di autori, storie fotografiche d’Italia, tra cui il recente Annale Einaudi Storia d’Italia - L’illustrazione fotografica 1945-2000 (2004).

È stato direttore dell’immagine dell’Illustrazione italiana dal 1982 al 1986, del mensile Tempo nel 1985 e del bimestrale Azimut dal 1980 al 1986. Dal 1970 ad oggi ha realizzato innumerevoli mostre in Italia e all’estero.

 

Ingresso gratuito

Orari apertura: tutti i giorni dalle 17 alle 21

 

INFO:

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