Nel giorno in cui il Consiglio regionale delle Marche approva una nuova regolamentazione sul fotovoltaico, la Provincia di Fermo riconferma il proprio impegno contro l’installazione dei pannelli a terra in occasione della consegna della 866 firme raccolte dall’Associazione per la Tutela e la Valorizzazione della Valdaso.
Presso la Sala del Consiglio, il Presidente Fabrizio Cesetti e l’Assessore all’Urbanistica Renzo Offidani hanno incontrato i rappresentanti della stessa Associazione, presieduta dal Dottor Roberto Ferretti.
“Voglio ringraziarvi per aver costituito questa associazione, a nome mio e dell’Istituzione che rappresento - ha dichiarato Cesetti ai presenti -. Vi ringrazio anche perché le vostre preoccupazioni, le vostre battaglie, i vostri auspici coincidono perfettamente con quelli della Provincia di Fermo. Coincidono con le linee di mandato che sono state declinate prima in campagna elettorale poi in Consiglio Provinciale. E poi perché c’è una convinzione profonda.
Innanzitutto una rassicurazione: la Provincia di Fermo ad oggi non ha rilasciato alcuna autorizzazione. E non siamo rimasti fermi: anche recentemente, nell’ultima Campagna di Ascolto fatta con i Sindaci del territorio, abbiamo evidenziato chiaro e forte che per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici questi vanno installati nei capannoni industriali ed artigianali, negli edifici pubblici e assolutamente non nelle aree agricole, nei crinali e nelle aree di pregio. Non l’abbiamo solo affermato, ma abbiamo anche adottato una delibera di indirizzo il 29 dicembre 2009 e un’altra il primo giugno 2010.
Non solo: la Provincia di Fermo si è fatta parte attiva presso la Regione Marche per accelerare l’intervento della stessa in materia, nella consapevolezza che, dinanzi ad una normativa nazionale e ad un intervento su settori concorrenti, la forza della Regione è determinante. Nel mese di agosto la stessa Regione ha modificato la legge regionale sulla valutazione di impatto ambientale, rendendola più restrittiva. Il 14 settembre la Giunta Regionale ha approvato le linee guida, oggi deliberate dal Consiglio Regionale, che per certi aspetti hanno anticipato l’indicazione a livello nazionale. Il Decreto ministeriale che andrà in vigore il 3 ottobre darà alle Regioni la facoltà di intervenire entro 90 giorni per disciplinare questa materia. Il decreto purtroppo prevede che la facoltà per porre limitazioni con i piani sovraordinati, e quindi di individuare le aree dove non possono essere installati gli impianti fotovoltaici, compete alle Regioni e alle Province a statuto autonomo, indicando chiaramente che una Provincia come la nostra non ha competenza in merito”.
“Come Provincia di Fermo - ha aggiunto - in attesa dell’adozione di un nostro PTC, per il quale sono state già avviate le procedure, abbiamo deciso di convocare per il 14 ottobre un Consiglio Provinciale specifico al fine di adottare un atto di indirizzo in variante al PTC attualmente in vigore (vale a dire quello della Provincia madre) per disciplinare la materia su tutto il territorio provinciale, coerentemente con gli obiettivi precedentemente indicati.
La valorizzazione del territorio è centrale nella nostra azione, ma il tutto va accompagnato con un’azione politica ed amministrativa di tutela di queste aree. Non è possibile disseminare questi impianti in modo così indiscriminato, impianti che vanno a deturpare il paesaggio, l’ambiente e l’agricoltura di qualità. Dobbiamo fare una riflessione e ci dobbiamo chiedere prima di tutto perché questo è possibile. Lo è perché siamo stretti in una morsa devastante: da una parte gli incentivi per gli impianti fotovoltaici, dall’altra veri e propri disincentivi per l’attività agricola. Dobbiamo invece intervenire in quest’ultima direzione perché veramente l’agricoltura di qualità sia salvaguardata attraverso un elemento fondamentale: la reddivitità di quel tipo di attività. Ad esempio: perché non dare incentivi agli agricoltori per la tenuta in sicurezza dei nostri terreni e quindi del territorio nella sua interezza? Questa è un’azione che si può mettere in campo, partendo dai livelli locali come Comuni e Provincia, poi Regione e Stato, fino ad arrivare a livelli europei. Per questo invito l’Associazione a continuare in questa attività di stimolo nei confronti della cittadinanza e delle Istituzioni pubbliche”.
“La nostra è un’Associazione che non nasce oggi e che considera la Valdaso come una città territorio, per la sua unitarietà storica, economica e sociale - questa la sottolineatura di Roberto Ferretti -. Ci proponiamo di costituire una comunità competente di cittadini, che possano essere informati adeguatamente e tempestivamente su tutti i provvedimenti che riguardano questa città territorio, in modo che possano partecipare con competenza e dare il loro contributo. Inoltre, questa Associazione ha come scopo non di muoversi contro qualcosa a qualcuno, ma piuttosto di lavorare per qualcosa e per qualcuno, soprattutto per un territorio gioiello delle Marche, una delle zone più belle dell’Italia centrale. Sulla sensibilità e sulla serietà del Presidente Cesetti non avevamo alcun dubbio, conosciamo l’azione della Provincia e gli atti adottati che vanno nella direzione indicata dal Presidente ed in quella che diciamo noi. La prima cosa da dire è che noi siamo a favore del fotovoltaico, ma regolamentato. Non siamo d’accordo sul fotovoltaico sviluppato in maniera disordinata, caotica ed aggressiva come oggi avviene, uno sviluppo che sta producendo una distruzione del paesaggio, una vera e propria materia prima su cui, da oltre un decennio, nella Valdaso si sta costruendo un tipo di economia turistica e uno di agricoltura di qualità”.
Nella sua esposizione, Ferretti ha evidenziato alcuni dati inerenti l’attività turistica nei 23 Comuni della Valdaso: dalle oltre 250 strutture ricettive attive al flusso di 70.000 turisti (di cui 7.000 stranieri) registrato nell’anno 2009, dalla spesa media giornaliera per turista di circa 65 Euro ad una ricaduta di 32 milioni di Euro distribuita tra tutte le categorie produttive in un territorio di soli 33.000 abitanti. Cifre che si intersecano con il principale elemento di attrattiva, vale a dire il contesto paesaggistico tipicamente rurale, riconosciuto dagli stessi turisti a seguito di un’indagine specifica.
“Occorre rendere democratico il conto energia - ha concluso - che non deve andare soltanto a favore di multinazionali che vengono a distruggere il territorio, senza garantire alcun ricaduta economica. Noi siamo a favore del territorio e mi trovo d’accordo con l’idea di incentivi per la sua cura, perché i nostri contadini sono soprattutto custodi ambientali. Ci rivolgiamo quindi alla Provincia perché vediamo una convergenza di intenti, ma anche ai Comuni, perché anche i Sindaci sono tutori del territorio. Non capisco perché questi ultimi dicano che non possono fare nulla, mentre la legge 387 all’articolo 12 comma 7 specifica che gli impianti fotovoltaici possono essere installati ‘anche’ nei suoli agricoli, tenendo conto delle colture pregiate, del biologico, etc. Il Comune non può rifiutarsi di accettare la domanda, ma ha il potere ed il diritto di dire qui si può mettere, qui no”.
Da Gianni Conte, membro dell’Associazione e Presidente del Circolo Legambiente Fermo-Valdaso, è stata rimarcata l’importanza dell’Ente Provincia. “Noi crediamo molto nell’opportunità per questo territorio data dall’esistenza della Provincia di Fermo. Avvertiamo una Istituzione che può toccare con mano le esigenze dei cittadini. La sua caratteristica principale è che è composta da tanti piccoli Comuni, che spesso hanno soltanto un ufficio tecnico con un geometra o un architetto obbligato a fare i salti mortali per affrontare la molteplicità e l’eterogeneità del suo lavoro, che va dal protocollo al rilascio di costruzioni edilizie. L’esistenza della Provincia e di Uffici competenti è invece di supporto a questi piccoli Comuni che non hanno strumenti economici e di personale per affrontare situazioni più grandi della loro portata. Un tecnico non può essere un tuttologo: qui parliamo di urbanistica, agricoltura, ambiente, energia e turismo, insomma, di una materia multidisciplinare. La Provincia, per quanto di sua competenza, interviene per aiutare i Comuni in quello che è il governo del territorio. Ecco il ruolo chiave e strategico di una Provincia efficiente, competente e soprattutto vicina. Pensiamo al Piano Territoriale di Coordinamento, che prevede tutto, il futuro, la qualità della vita delle persone, e non può essere considerato soltanto un mero strumento urbanistico. Noi continueremo il nostro lavoro per dare alla stessa Provincia gli strumenti conoscitivi, perché riteniamo che ci siano delle situazioni che vanno approfondite in una materia complessa, dove si è anche fatta molta confusione”.
Oltre al grido di allarme per una consistente perdita di ettari di terreno agricolo, dall’Associazione è arrivata anche la segnalazione in merito a due elementi, la svalutazione delle abitazioni vicine agli impianti fotovoltaici e la possibilità di un ampliamento degli elettrodotti in caso di ulteriore aumento della domanda. Elementi troppo spesso sottaciuti e condizionanti, sui quali la Provincia ha garantito massima attenzione e vigilanza.
ALCUNE IMMAGINI DELLA VALDASO SCATTATE DALL'ASSOCIAZIONE