Durante l’odierna riunione del Consiglio provinciale, tenutasi a Monteleone di Fermo, il Presidente della Provincia Fabrizio Cesetti ha richiesto al Presidente del Consiglio Luigi Marconi ed alla Conferenza dei Capigruppo la convocazione dell’assise consiliare - entro i primi giorni del mese di agosto, e, comunque, prima dell’esame in Parlamento del disegno di legge costituzionale sull’abolizione delle Province - per discutere un Ordine del Giorno sul futuro delle Province.

La seduta consiliare servirà per ribadire l’importanza della Provincia quale istituzione della Repubblica con pari dignità con le altre istituzioni, così come riconosciuto di recente dalla Corte Costituzionale che ha dichiarato in contrasto con la Costituzione tutti i provvedimenti riguardanti le Province proposti dal precedente Governo ed approvati dal precedente Parlamento e, soprattutto, per chiedere ai Parlamentari eletti nel territorio fermano di non approvare il disegno di legge costituzionale, licenziato ieri dal Consiglio dei Ministri.

E’ infatti fondamentale una grande mobilitazione nel nostro territorio, come nell’intero Paese, per indurre quanti più Parlamentari possibili a non votare il disegno di legge perché lo stesso non consegua, comunque, in caso di approvazione del Parlamento la maggioranza dei 2/3 per poterlo così sottoporre a referendum, come prevede l’articolo 138 comma 2 della Costituzione.

La scelta del Governo, come osservato dall’UPI nazionale, “è frettolosa e poco lungimirante, in quanto il Governo interviene nuovamente su una materia su cui si è pronunciata la Corte costituzionale senza neppure aspettare di conoscere le motivazioni della decisione che potrebbero dire qualcosa anche sul rapporto tra le disposizioni costituzionali sulle province (articoli 114 e seguenti Cost.) e i principi fondamentali della Costituzione  (articoli 1 e 5) che non possono essere modificati neanche per via costituzionale.

Questa scelta è altresì, contraddittoria, in quanto il Parlamento ha approvato delle risoluzioni in cui ha richiesto al Governo di avviare un percorso complessivo di riforme costituzionali e questa richiesta è stata recentemente accolta dal Governo attraverso il Disegno di legge costituzionale “Istituzione di un Comitato parlamentare per le riforme costituzionali”, oggi già approvato dalla Commissione competente del Senato della Repubblica (AS 813). Come è noto, il disegno di legge prevede che tutte le proposte di modifica costituzionale, comprese quelle del titolo V, parte II, della Costituzione, rientrano nella competenza di questo Comitato e devono essere ad esso assegnate. Perciò sarebbe incoerente e palesemente in contrasto con il Ddl. Cost. AS813 un percorso separato per un disegno di legge ad hoc solo sull’abolizione delle Province dalla Costituzione.

Ma la scelta è anche in contrasto con il percorso già avviato il 4 giugno dal Governo attraverso la nomina degli esperti componenti della Commissione per le riforme costituzionali, che ha già cominciato ad istruire il tema delle Province nell’ambito della discussone sulla riforma del titolo V, parte II, della Costituzione.

Stanco di annunci contraddittori e superficiali, di fronte alle vere emergenze economiche e sociali, il Paese oggi richiede al Governo riforme serie e non provvedimenti bandiera. Sbandierare diversi ed estemporanei percorsi di riforma costituzionale sulla stessa materia, senza neppure coinvolgere le istituzioni interessate come richiesto all’Italia dalla raccomandazione dei Consiglio d’Europa del 19 marzo scorso, non è certamente segno di coerenza e testimonia soltanto la mancanza di una chiara volontà riformatrice”.