Sono state accolte con estremo interesse dai numerosi cittadini presenti a Sant’Elpidio a Mare le proposte della Provincia di Fermo per la gestione e la fruibilità del Parco Fluviale sul Tenna, riaperto lo scorso primo giugno dopo i danni subiti dall’alluvione del marzo 2011.

All’interno di un Auditorium Giusti gremito, il Presidente Fabrizio Cesetti, il Vice Presidente e Assessore all’Urbanistica Renzo Offidani e l’Assessore al Genio Civile Adolfo Marinangeli hanno illustrato gli interventi effettuati dall’Amministrazione provinciale per il recupero dell’area e le opportunità connesse all’utilizzo della stessa, anche attraverso l’ausilio di slides. Presenti in sala anche gli Assessori Giuseppe Buondonno e Guglielmo Massucci, il Presidente del Consiglio Luigi Marconi, diversi Consiglieri del territorio e rappresentanti dei Comuni di Monte Urano, Porto Sant’Elpidio e della Regione.

All’incontro hanno preso parte il Sindaco di Sant’Elpidio a Mare Alessio Terrenzi e l’Assessore Stefano Ravagnani che, nel ringraziare la Provincia per il lavoro svolto e per la proficua collaborazione avviata, hanno rimarcato la piena disponibilità da parte dell’Amministrazione di Sant’Elpidio, sancita anche da un’apposita voce di spesa che verrà inserita nel prossimo bilancio comunale.

Nel suo intervento, il Presidente Cesetti ha voluto porre all’attenzione dei cittadini le caratteristiche principali del Piano Territoriale di Coordinamento e la sua importanza strategica nello sviluppo futuro del Fermano, soprattutto sotto il profilo paesistico e di tutela ambientale. Uno strumento all’avanguardia, ha tenuto a precisare Cesetti, che aiuterà le Istituzioni e tutti i soggetti protagonisti della vita economica, ambientale e culturale a garantire la naturale vocazione di un territorio ricco di attrattive ed opportunità, specie sotto il profilo turistico e ricettivo.

Per Offidani, oltre che per evidenziare l’utilizzo dell’area come vasca di laminazione in caso di piena del fiume Tenna, è stata l’occasione per fornire dati ed elementi concreti sui quali, successivamente, si è incanalata una proficua discussione con il pubblico.

Il Parco, infatti, si sviluppa su una superficie totale di 65.000 mq, di cui 23.000 di superficie ripariale, 13.000 di laghi, 22.000 di verde attrezzato e 9.900 di parcheggio (per circa 250 posti auto), con percorsi ciclo-pedonali per 1.680 metri.

La posizione centrale rispetto ai Comuni più popolosi del territorio, hanno affermato sia Cesetti che Offidani, fa di quell’area un punto strategico non soltanto della provincia fermana ma di tutto il territorio regionale e del centro Italia.

L’intenzione della Provincia, quindi, è quella di valorizzare le risorse botaniche e faunistiche presenti, lavorando al contempo sia sul miglioramento della fruibilità, sia sulla messa in sinergia del parco con quello ricadente nel Comune di Monte Urano e con la zona a ridosso della chiesa di San Marco, nel Comune di Fermo. A tal proposito, Offidani ha dichiarato che tra i principali obiettivi rientra la realizzazione di un passaggio ciclo-pedonabile tra le due sponde, con la possibilità di utilizzare la struttura che al momento sostiene la conduttura metanifera che attraversa il Tenna.

Inoltre, la Provincia, come sottolineato dall’Assessore Marinangeli, utilizzando i circa 300.000 euro derivanti dalle compensazioni per i lavori di ampliamento della terza corsia autostradale interverrà implementando le specie arboree ed anche il percorso ciclo-pedonabile, già presente, partendo dalla costa.

Le ultime proposte avanzate da Offidani hanno riguardato la denominazione del Parco Fluviale, lanciando una sorta di concorso di idee aperto alla cittadinanza per individuare un nome altamente rappresentativo, e la costituzione di un comitato allargato con compito consultivo, al fine di studiare in un breve arco di tempo forme di gestione compatibili con le risorse a disposizione e con la predisposizione dell’area.

Le idee raccolte nel corso del dibattito (con interventi da parte di amministratori locali, rappresentanti di associazioni sportive ed ambientaliste, tutti intenzionati a collaborare fattivamente) verranno utilizzate dagli uffici provinciali per la predisposizione di un progetto più articolato che, nei prossimi mesi, verrà sottoposto all’attenzione della cittadinanza e dei Comuni interessati.