L’importante assemblea di Confindustria, a cui ho avuto il piacere di partecipare, mi sollecita alcune riflessioni, dandomi l’occasione per correggere qualche interpretazione sulla relazione del Presidente Santori che - proprio perché ero presente - so non corrispondere al vero.

Tale relazione, infatti, non mi è sembrata per nulla “contro la Provincia”, né mi sembra (ma questo può essere lo stesso interessato a smentirlo) che Santori abbia affermato che in Provincia “si perde tanto tempo”.

Al contrario, ha sottolineato positive azioni dell’Amministrazione provinciale come i pagamenti per i lavori svolti a seguito della drammatica alluvione del 2011, così come le attività di formazione per i cassaintegrati in deroga; né poteva essere diversamente, visto che molte imprese (tra l’altro, aderenti a Confindustria) manifestano continui apprezzamenti verso l’Istituzione Provincia. Invero, credo non sfugga a nessuno quanto sia importante che in un anno (cioè dalla scorsa Assemblea di Confindustria ad oggi) la Provincia abbia pagato alle imprese 23 milioni di euro e cosa questo significhi in termini di lavoro ed occupazione.

Tra l’altro, la Provincia di Fermo, pienamente consapevole della fase che viviamo, ha utilizzato tutti gli spazi finanziari aperti dal Decreto Pagamenti, tanto che - come riportato dal Corriere della Sera - alla data dell’11 giugno 2013 compariva tra le prime 20 Amministrazioni d’Italia avendo pagato il 91% delle fatture; per la verità, dopo il pagamento di ulteriori 500.000 euro, in corso in questi giorni, la Provincia avrà soddisfatto tutte le liquidazioni disposte dai Servizi tecnici a fronte dei lavori eseguiti.

Allo stesso modo - fatti concreti - ha contribuito alla salvaguardia di circa 1.500 piccole imprese del Fermano il nostro investimento per oltre 5 milioni di euro per le attività di formazione dei cassaintegrati in deroga, tuttora in corso; cui vanno aggiunti i circa 1.200.000 euro per l’autoimprenditorialità (con la nascita di 40 nuove piccole imprese) ed i bandi per l’innovazione delle PMI per ulteriori 1.200.000 euro, che scadranno il 4 luglio, a sostegno di altri 45 progetti di innovazione che coinvolgeranno altrettanti giovani laureati del territorio.

Tutto questo è incontestabile e, invero, incontestato: non a caso non mi sembra proprio che il Presidente Santori, puntando il dito “contro una politica lenta ed incapace di parlare all’impresa”, intendesse rivolgersi a questa Provincia.

Egli, invece, mi sembra abbia posto un problema reale affermando che “il peso politico del nostro territorio non arriva a nord del Tenna, tantomeno sulle rive del Tevere” (riferendosi in particolare alla vicenda del “riordino delle Province” e delle “Winx”, con l’incomprensibile decisione della Regione Marche di penalizzare il nostro territorio), rispetto al quale ognuno di noi deve sentirsi chiamato in causa, compresi il sottoscritto e lo stesso Presidente Santori; perché la salvaguardia della “dignità” e del “peso politico” di un territorio è impegno che riguarda tutta la sua classe dirigente, non solo quella politica ma anche imprenditoriale.

A questo proposito, spero verrà il tempo in cui ciascuno di noi - se ne avrà il coraggio e la forza - potrà chiamare chi di dovere a rispondere di tante decisioni penalizzanti per un territorio che, anche grazie alle sue imprese, è tra i più apprezzati del Paese.

In attesa, spiace constatare che parte della classe dirigente del Fermano troppo spesso si dimentica di ricordare a tutti i livelli istituzionali della Regione Marche, anche in occasione delle consuete passerelle, che questo territorio merita la stessa considerazione di tutti gli altri.

Sulla mancata istituzione della Questura, sono soddisfatto che sia arrivata una sollecitazione anche da Confindustria che si aggiunge alle tante nostre iniziative, anche recenti, nei confronti del Governo per conseguire questo legittimo obiettivo, indispensabile per la sicurezza del territorio; certo, non ci aiuta il continuo dibattito sull’ipotizzata soppressione delle Province. Proprio su quest’ultimo punto, spero che Santori convenga con me sulle responsabilità dei vertici nazionali di Confidustria che per primi, immotivatamente, hanno additato le Province come causa di tutti i mali del Paese anziché come un’opportunità per i singoli territori, come, crediamo in tanti, il Fermano abbia dimostrato.

Noi, in ogni caso, continuiamo a lavorare insieme agli altri, ascoltando più la nostra coscienza che l’eco delle polemiche.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

Fabrizio Cesetti