Con il definitivo fallimento della Vinfood, la Provincia di Fermo ritiene necessario fare il punto della situazione dei passaggi delle ultime settimane, ricordando gli impegni e le opportunità emerse nei diversi tavoli che si sono tenuti presso la Regione Marche, cui la Provincia stessa ha sempre partecipato.

Ci si riferisce, in particolare, a due incontri convocati dall’Assessore regionale competente Lucchetti in Ancona, che si sono tenuti negli ultimi mesi, dai quali è emerso quanto segue:

1) Il convincimento che il polo produttivo di Monteleone, ancorché in una fase così delicata ed incerta, mantenga ancora intatte le proprie potenzialità professionali, di qualità e di mercato che ne hanno caratterizzato la storia recente, anche se, ovviamente, il passare invano del tempo rischia di compromettere questo patrimonio.

2) Come prima ipotesi di lavoro, l’Assessore regionale si era impegnato a prendere contatti con imprenditori che operano nello stesso comparto, autorevoli ed affidabili, allo scopo di verificare la possibilità di rilevare l’azienda, nelle more delle diverse aste fallimentari che si sono susseguite in questi ultimi mesi e che hanno visto abbassarsi significativamente il prezzo per l’eventuale acquisto dell’azienda. Questi contatti, che sarebbero dovuti essere stati favoriti dalla stessa amministrazione fallimentare proprio in merito alle condizioni e alle modalità per un eventuale subentro, non pare abbiano finora prodotto i risultati sperati e, quindi, vanno certamente ripresi, rinforzati e finalizzati.

3) Valutare la possibilità che, nelle more o nell’impossibilità di un subentro di un imprenditore terzo, lo stesso curatore fallimentare, ove ciò fosse possibile, attivasse un esercizio provvisorio dell’attività d’impresa anche mediante il coinvolgimento degli stessi lavoratori.

In ogni caso, si deve garantire ai circa 90 lavoratori il riconoscimento degli ammortizzatori sociali di legge e, in particolare, della cassa integrazione straordinaria prevista nei casi di dichiarazione di fallimento, così come disciplinato dal decreto del Ministro del Lavoro del 4/12/2012, per ottenere la quale occorrono alcune condizioni:

- che sussistano prospettive di continuazione o di ripresa dell’attività, ma evidentemente ciò comporta dare concretezza alle ipotesi di cui sopra formulate nei tavoli regionali;

- in alternativa, che venga predisposto un “piano di ricollocazione” dei lavoratori interessati presso altre aziende del comparto, ovvero, in tutto o in parte, un “programma di riqualificazione” delle loro competenze, attraverso percorsi formativi o di politiche attive, ipotesi queste ultime che certamente non si presentano di facile percorribilità visto l’elevato numero dei lavoratori. In ogni caso, è su questo piano che la Provincia di Fermo con il suo CIOF può dare un fattivo contributo e, a tal proposito, sta già compiendo ogni sforzo. Infatti, un primo incontro presso il Centro per l’Impiego è già avvenuto e, nei prossimi giorni, si valuterà se sussistono le condizioni per un “piano di ricollocazione” o, addirittura, per un “programma di riqualificazione” per il quale, in ogni caso, sono necessarie risorse finanziarie per le quali è indispensabile un intervento immediato e concreto della Regione Marche.

Il Presidente della Provincia di Fermo

Fabrizio Cesetti

(nella foto: un incontro con i rappresentanti sindacali svoltosi in Provincia nell’ottobre 2012)