La Provincia di Fermo è giunta alla fase finale del percorso di elaborazione del Piano Territoriale di Coordinamento e si appresta ad avviarne la “lunga fase” (con l’auspicata adozione da parte del Consiglio provinciale che si terrà nel pomeriggio di oggi) per giungere successivamente alla sua approvazione.

La legge regionale 5/08/1992, n.34, e s.m., all’art.2, definisce l’importanza ed il ruolo del PTC nella pianificazione regionale come “strumento per la determinazione degli indirizzi generali di assetto del territorio”, collocandolo in un ruolo centrale anche per i futuri indirizzi dei singoli piani provinciali di settore.

Si è dato avvio alla fine del 2010 con l’approvazione, da parte del Consiglio provinciale, delle linee guida metodologiche per la redazione del piano. Nello stesso periodo è stato costituito l’ufficio di piano, composto da personale interno all’Ente, in particolare dal Settore Urbanistica-Viabilità-Infrastrutture”, diretto dall’Ing. Ivano Pignoloni. La redazione e la progettazione è stata effettuata con il coordinamento dell’arch. Marina Rita Marcantoni, in qualità di responsabile dell’equipe interna.

È stato un percorso relativamente lungo, ma partecipato, caratterizzato da un confronto continuo con il Consiglio, i Sindaci, le associazioni di categoria, le associazioni ambientaliste, i sindacati, gli ordini professionali, ecc., creato anche dall’opportunità fornita dalla procedura di V.A.S (Valutazione Ambientale Strategica); tra l’altro, nella Regione Marche questo è il primo PTC ad aver avviato tale procedura. Con la redazione del Rapporto Ambientale, redatto dall’arch. Marcantoni, e con la consulenza ambientale del dott. Leonardo Marotta dello studi Entropia, sono state avviate fin dall’ottobre 2012 le consultazioni preliminari, aprendo a tutti i cittadini la possibilità di intervenire nel procedimento.

Nonostante il periodo di incertezza istituzionale che abbiamo vissuto e viviamo, la Provincia di Fermo ha raggiunto questo importante obiettivo per il quale si era impegnata, ritenendo giusto e doveroso che il nuovo Ente si dotasse di un proprio strumento di programmazione e pianificazione che ne rappresentasse l’identità, indipendentemente da quelli che potranno essere i futuri assetti istituzionali, nei quali entreremo comunque pronti.

Riteniamo importante il ruolo di coordinamento dell’Ente Provincia, punto di riferimento per i Comuni, con il compito di indicare le strategie per un tipo di “sviluppo sostenibile”.

Il piano è ricco di contenuti innovativi, nati da una impostazione innovativa della gestione del territorio. La base di partenza sono stati gli studi pubblici esistenti, utilizzati sia per evitare duplicazioni, ma soprattutto nell’ottica di ottimizzare le risorse: studi statistici, economico sociali, redatti da centri studi, Enti pubblici, Istituti di statistica, Regione Marche, ecc. Altri sono stati realizzati dall’ufficio: è il caso dello “studio sul consumo di suolo” dell’intero territorio provinciale, uno studio unico nel suo genere quanto a livello di dettaglio. Sino ad oggi sono stati redatti diversi studi sul consumo di suolo da vari Enti, associazioni e dalla stessa Regione, ma il livello di dettaglio, sia per la scala di rappresentazione, sia per le informazioni fornite, è notevolmente diverso. Questo studio è stato riunito in un elaborato denominato “Atlante del consumo di suolo” e sarà oggetto di una pubblicazione prossima.

Il lavoro conoscitivo che la Provincia di Fermo ha effettuato per la quantificazione del consumo di suolo è, dunque, di importanza basilare: lo studio della sua evoluzione ha consentito di passare dalle letture storiche del territorio (dal 1954 al 2010) a elaborazioni sistematiche di grande dettaglio, che consentono una lettura approfondita del sistema insediativo, la misurazione effettiva del consumo di suolo, la verifica della sostenibilità ambientale dei diversi interventi territoriali (bilancio) ed una interpretazione innovativa del fenomeno della dispersione insediativa.

Il suolo rappresenta la nostra assicurazione sul futuro: valenza estetica del paesaggio, certo, ma soprattutto garanzia di produzione alimentare di prossimità anche in tempi di scarsità energetica, sede irrinunciabile di chiusura dei cicli naturali, chimici, biologici, geologici, ecc.

Se si vuole salvare questa preziosa risorsa è fondamentale cambiare rapidamente la strategia delle nostre azioni: da supporto passivo ad altre attività economiche, spesso effimere, il suolo deve diventar ente economico in se stesso, produttore di servizi insostituibili riconosciuti dall'economia di mercato. Il primo passo per raggiungere questo obiettivo è la conoscenza numerica dell'entità del “guasto”. Serve conoscere a fondo il fenomeno. Servono informazioni, dati, numeri per sensibilizzare la coscienza di chi il territorio lo governa. E serve informare chi il territorio lo vive. Servono strumenti che facilitino la conoscenza e servono conoscenze che supportino le politiche attraverso le quali il territorio viene governato.

L’istituzione della Provincia di Fermo e lo strumento di pianificazione di area vasta che l’Ente è chiamato ad approntare, rappresenta un’evidente opportunità per comprendere a fondo i caratteri dell’organizzazione territoriale e la profonda trasformazione avvenuta negli ultimi decenni.

Ciò che i processi di “sviluppo” hanno in tutta evidenza costruito suggeriscono forme di integrazione istituzionale e la creazione di un modello con cui interpretare la relazione tra organizzazione territoriale delle attività economiche e sociali da un lato, e la riconfigurazione dei processi decisionali locali dall’altro, sullo sfondo del processo di integrazione europea e di competizione territoriale.

Numerosi sono i progetti innovativi messi in campo da questo PTC: dall’intercomunalità per l’avvio di progetti della Smart Area (impiego diffuso di tecnologie nei campi della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica), all’introduzione della perequazione territoriale per attenuare le diverse velocità territoriali tra costa ed entroterra, fino ai contratti di fiume e ai progetti di marketing territoriale per lo sviluppo sostenibile del turismo.

La Provincia coglie l’occasione del nuovo PTC per formulare una proposta innovativa di riordino complessivo del sistema di governo territoriale, con il grado di flessibilità necessario, i confini dei processi decisionali degli attori pubblici, proponendo un progetto che rispetta le specificità territoriali della Provincia e, allo stesso tempo, declina l’ineludibile esigenza di ridisegnare nella scala opportuna il sistema “Innovazione Territoriale”.

Le nuove strategie si occupano del futuro di questo territorio, scommettendo sulla bellezza come grande risorsa non delocalizzabile e come chiave per uscire dalla crisi che stiamo vivendo. Una prospettiva di questo tipo, oggi, non può limitarsi alla discussione pubblica e culturale, ma deve necessariamente passare per alcune precise scelte di cambiamento, attraverso una nuova sensibilità.

Il concetto di bellezza e di qualità, nelle sue tante declinazioni, racchiude il meglio della nostra identità e della nostra storia, ma è oggi soprattutto una sfida per immaginare un altro sviluppo, oltre la crisi. Una sfida ad essere un Paese capace di attrarre intelligenze, attenzioni, investimenti intorno ad un’idea di bellezza come valore aggiunto dello straordinario patrimonio di città, beni storici e architettonici, artistici, culture materiali e immateriali. Le nostre città, i nostri paesaggi, le nostre opere d'arte, i nostri prodotti di eccellenza, sono un fattore decisivo su cui costruire il nostro sviluppo.

 

L’Assessore all’Urbanistica                            Il Presidente

Renzo Offidani                                                Fabrizio Cesetti