Pubblichiamo la lettera inoltrata dal Presidente Cesetti all’UPI Marche, inerente i tagli al trasporto pubblico locale stabiliti dalla Regione Marche.

Oggetto: DGR n. 458/2013 - Trasporto Pubblico Locale

E’ necessario sapere se sia stato dato seguito a quanto deciso nella riunione del Consiglio di Presidenza, tenutosi lo scorso 20.03.2013, atteso che il mandato che era stato conferito alla Presidente “di continuare nel confronto/trattativa con la Regione Marche con il necessario coinvolgimento dell’Associazione dei concessionari, al fine di pervenire ad una soluzione condivisa che tenga conto della dedotta e conclamata insostenibilità dei tagli stessi” non ha sortito effetto alcuno.

Invero la Regione Marche in data 28.03.2013 ha notificato – sembra alle sole Province – la DGR n. 458 del 25.03.2013 con la quale ha diffidato ad adottare i tagli previsti dalla DGR n. 1812/2012 entro giorni 10 dal suo ricevimento, pena la nomina di un commissario ad acta, disinteressandosi della gestione dei contratti in essere.

Questa scelta dimostra che, come avevo paventato, la collaborazione e l’eccessiva cautela con le quali ci relazioniamo nei riguardi della Regione Marche non trovano atteggiamenti corrispondenti.

Si ribadisce, come già rappresentato con nota prot. 4960 del 06.02.2013 e come più volte segnalato pure dall’Assessore Offidani e dal Servizio Trasporti di questa Provincia, che l’attuazione della riduzione del 4% delle percorrenze extraurbane nel bacino di Fermo, per 93.717 Km, determina un obbligatorio intervento di taglio dei servizi minimi essenziali.

Di conseguenza, per questa Provincia, proprio a ragione della non adeguata dotazione chilometrica saranno fortemente penalizzati i servizi di trasporto scolastici nell’attuale svolgimento, anche perché per il bacino fermano - come è a tutti noto e mi permetto di ricordare - non si è mai conclusa la fase di riequilibrio chilometrico e dei corrispettivi economici.

Duole constatare come l’UPI Marche non sia stata in grado di incidere minimamente sulla formazione delle decisioni della Regione Marche, troppo spesso inaccettabili, come in questo caso, nei confronti delle Province.

E’, altresì, preoccupante che, a quanto pare, non sia stata assunta una posizione condivisa che avrebbe potuto determinare almeno la decisione di impugnare unitariamente gli atti della Regione, come avvenuto, con esiti positivi, in altre realtà (cfr. sentenza Consiglio di Stato n. 01799/2013).

Sarà pertanto necessaria una profonda ed urgente riflessione sul ruolo che l’UPI Marche ha svolto fino a questo momento e su quello che sarà chiamata a svolgere anche in vista dell’impegnativo dibattito sul futuro stesso delle Province.

Cordiali saluti.

Il Presidente

On. Avv. Fabrizio Cesetti