Pubblichiamo la delibera approvata dalla Giunta provinciale, riunita presso la Sala consiliare del Comune di Amandola, nella quale si esprime parere contrario alla realizzazione dell’elettrodotto Fano-Teramo 380 kV proposto dalla società Terna spa. La stessa delibera, già adottata dalle Giunte dei Comuni di Amandola e Montefortino, nelle prossime ore verrà approvata da Smerillo e Montefalcone Appennino.

 

OGGETTO: Piano di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale 2012. Procedura di VAS ai sensi del Dlgs 152/2006 e s.m.i. - Osservazioni

 

PREMESSO che la Società Terna spa sin dall’anno 2004 ha attivato presso le Regioni Marche ed Abruzzo, le Province ed i comuni interessati le procedure tecniche ed amministrative inerenti l’individuazione di una fascia ottimale all’interno della quale localizzare il nuovo tracciato dell’elettrodotto ad alta tensione di 380.000 Volt Fano- Teramo;

VISTA la nota della Soc. Terna spa del 21/12/2012, prot 7783, registrata agli atti della Provincia il 07/01/2013, prot. n° 838, con la quale si avvisa che è stata avviata la procedura di Valutazione Ambientale Strategica ai sensi del D. Lgs n° 152/2006 ed è stata effettuata la pubblicazione sulla G.U. del 21/12/2012; da tale data decorre il termine di 60 giorni per la consultazione pubblica e per la presentazione delle osservazioni;

CONSIDERATO:

che l’ipotesi progettuale di tale elettrodotto prevede di attraversare tutta la regione Marche ed in particolare interessa una zona collinare e montana della Provincia di Fermo ricadente nei comuni di Amandola, Montefortino, Montefalcone Appennino e Smerillo;

che il progetto dell’imponente opera ha sensibilizzato le istituzioni locali oltre che la cittadinanza dei territori interessati dal tracciato che si è mobilitata costituendo dei comitati spontanei nettamente contrari alla realizzazione dell’opera poiché di notevole impatto sulle aree coinvolte e sulla popolazione;

che l’opera proposta attraversa territori di spiccata valenza paesaggistica, ambientale e naturalistica collocati ai margini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e comporta un notevole impatto ambientale con alterazione permanente dello stato dei luoghi non essendo previsti nel progetto adeguati interventi mitigatori dei negativi effetti sul paesaggio;

che l’opera proposta, modificando in maniera irreparabile l’ambiente interessato, determina importanti e negative ricadute sul tessuto economico e sociale dei territori coinvolti segnatamente per la componente turistica e ricettiva e per la svalutazione immobiliare;

che la realizzazione dell’elettrodotto comporta un indubbio pericolo per la salute dei cittadini residenti in prossimità dell’opera come, tra l’altro, anche dichiarato dall’Agenzia Internazionale per le Ricerche sul Cancro (I.A.R.C.), che opera sotto l’egida della OMS, che ha classificato i campi elettromagnetici come “possibili agenti cancerogeni” nell’uomo;

che il progetto non ha valutato idonee soluzioni alternative del tracciato dell’elettrodotto condivise e concertate con le istituzioni locali ed il territorio;

che le aree montane sono endemicamente carenti di un adeguato sviluppo economico in quanto già gravemente marginalizzate e penalizzate da similari infrastrutture realizzate nel passato e che l’opera determinerà negative ripercussioni per l’economia generale del territorio montano;

CONSIDERATO ALTRESI’:

che non sono state valutate soluzioni progettuali alternative quali l’interramento per limitare gli impatti sul paesaggio e non è stata studiata l’ opportunità di passare in cavo, su corridoi già compromessi (tracciati esistenti, fasce di rispetto di ferrovie o autostrade o in corrente continua sul fondo del mare, ecc), così da ottemperare a quanto indicato dalla Comunità Europea di avvalersi delle migliori tecnologie del momento, al fine di meglio tutelare la salute pubblica, l’ambiente, l’agricoltura e le altre attività economiche;

che il progetto non prevede un monitoraggio costante in merito all’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici, al fine di sviluppare un obiettivo di qualità relativo ai livelli di inquinamento da campi elettromagnetici (CEM) e che non è stato attuato il principio di precauzione per il quale è necessario adottare una strategia di gestione del rischi possibili nei casi in cui si sono evidenziati effetti negativi sull'ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante;

TENUTO CONTO che i dati in merito all’incremento del fabbisogno energetico regionale stimato dalla Terna spa non possono ritenersi condivisibili per i seguenti motivi:

  • il progetto contrasta con il Piano Energetico Ambientale Regionale che la Regione ha emanato nel 2005 il quale è stato riconosciuto tra i più avanzati a livello nazionale e internazionale ed è stato selezionato come ‘buona pratica’ in campo energetico sul tema dei cambiamenti climatici dalla Commissione Europea (Green Week, 2005, Bruxelles). Tale piano individua nel risparmio energetico, nell’utilizzo delle fonti rinnovabili, e nella realizzazione di piccoli impianti di cogenerazione i fondamenti della politica energetica regionale, e in particolare viene affermato che (PEAR, cap. 1 paragrafo 4.2) “la generazione distribuita e cogenerazione con predilezione di impianti di piccola media taglia localizzati in aree considerando parametri come quelli utilizzati, con successo, per la definizione dei distretti industriali, mira quindi ad aver bisogno di ridotte necessità di trasporto dell’energia elettrica con minori perdite nella rete di trasmissione e distribuzione, nonché minori necessità di potenziamento e accrescimento della rete ad alta tensione”;
  • i consumi di energia elettrica della Regione Marche sono fortemente diminuiti nel periodo 2007-2011; vi è stata infatti in questo periodo una flessione di circa il 4% , attestandosi su consumi di energia elettrica analoghi a quelli sostenuti nell’anno 2004 (fonte: dati statistici TERNA 2011 - consumi Regione Marche). Per l’anno 2012, pur non essendo stati pubblicati i consuntivi relativi alle Marche, il valore aggregato relativo ai consumi delle regioni centrali (Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Umbria) registra una diminuzione del 3,5% rispetto all’anno precedente. Tali dati rendono pertanto poco realistiche le ipotesi di incremento del 2,5 % annuo a suo tempo indicate da Terna;
  • negli ultimi anni la Regione Marche ha visto un grande sviluppo delle energie da fonti rinnovabili e questo importante contributo dato dalla produzione di energia elettrica dal fotovoltaico, unito alla consistente diminuzione dei consumi già descritta, contrasta con il dato sul deficit elettrico della Regione Marche, che paradossalmente in base ai dati forniti da Terna registra un consistente aumento (dal 47% del 2010 a quasi il 55% del 2011) e fa supporre che alla base dello stesso vi siano motivazioni diverse da una non idoneità in termini di capacità produttiva della Regione a produrre sul proprio territorio energia elettrica per il suo fabbisogno;
  • il Parlamento europeo ha adottato il report legislativo per la revisione della Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia, per la quale entro il 2018 tutti i nuovi edifici dovranno produrre tanta energia quanta ne consumano sul posto attraverso fonti di energia rinnovabili. Entro il 2015 pertanto dovranno diventare a "zero energia" tutti gli edifici pubblici siano essi vecchi o di nuova costruzione;

PRESO ATTO:

che l’Assemblea Legislativa della Regione Marche, nella seduta del 05/02/2013 ha adottato una risoluzione con la quale impegna la Giunta Regionale a riprendere tempestivamente un efficace confronto con Terna spa allo scopo di verificare ed aggiornare i dati del fabbisogno energetico regionale e possibili nuove soluzioni tecniche, a sospendere la procedura avviata per individuare un nuovo e condiviso tracciato che sia frutto di concertazione con tutto il territorio e a concertare le misure compensative in modo trasparente;

VISTO l’incontro in data 07.02.2013 tra la Provincia e i Comuni interessati dall’opera (Montefortino, Amandola, Montefalcone Appennino, Smerillo), dove è stata condivisa la necessità di attivare forti ed incisive iniziative volte alla salvaguardia del territorio montano e della popolazione ivi residente;

VISTO:

  • la Legge Urbanistica 17/08/1942, n° 1150 e s. m. ed i.;
  • la Legge Regionale 05/08/1992, n° 34 e s. m. ed i.;
  • la Legge del 6 Dicembre 1991 n° 394;
  • il D.lgs n° 42/2004 e s.m. ed i.;
  • la delibera Consiglio Regionale n°197/89;
  • la L. R. n° 3/2012
  • la L.R. n°6/2007;
  • il D. lgs n° 152/2006 e s.m. ed i.

 

SI PROPONE DI DELIBERARE QUANTO SEGUE:

  • di dare atto che le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente atto e di formulare le seguenti osservazioni sul procedimento di VAS ai sensi del D. lgs n°152/06 e s.m.i. sulla realizzazione del tratto di elettrodotto a 380.000 Volt Fano – Teramo ricadente nel territorio della Provincia di Fermo;
  • di esprimere, per quanto in premessa esposto, parere contrario alla realizzazione dell’opera così come proposta invitando la società Terna spa ad una riconsiderazione e revisione complessiva al progetto dell’elettrodotto Fano Teramo 380 kV in base ai principi di concertazione e condivisione del progetto con tutti i soggetti istituzionali e portatori d’interessi pubblici tenendo conto dei seguenti aspetti:

- a verificare la effettiva necessità dell’opera e la preventiva valutazione di tutte le soluzioni alternative per la sua eventuale realizzazione;

- all’attualità e sussistenza della effettiva necessità dell’opera in relazione alle esigenze energetiche locali caratterizzate da un generalizzato decremento della richiesta di energia ed al forte sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, a distanza ormai di quasi sette anni dall’iniziale previsione;

- alla sostenibilità dell’opera in relazione alle aspettative ed esigenze di sviluppo del nostro territorio e rispetto al danno a carico del paesaggio, quale bene immateriale da trasmettere alle future generazioni, nonché come principale risorsa per l’economia locale basata sull’agricoltura e sul turismo, danno difficilmente quantificabile e risarcibile con le compensazioni economiche previste da Terna;

- alla sostenibilità dell’opera in relazione all’eventuale possibilità di effetti negativi sulla salute umana e sugli organismi viventi previa verifica degli organi regionali e provinciali competenti in materia;

- ad eliminare i contrasti con le strategie delineate nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) che la Regione stessa ha approvato il 16 febbraio 2005;

- ad ipotizzare congrui risarcimenti per i danni a carico dei singoli cittadini coinvolti dalla realizzazione dell’elettrodotto che, si rammenta, comporterà un notevole deprezzamento delle attività imprenditoriali del territorio con particolare riferimento agli agriturismi, alle strutture di ricettività diffusa, ecc. che si verranno a trovare nella zona dell’opera, con pesanti e negative ricadute economiche e patrimoniali;

  • di richiedere alla Regione Marche di esprimersi al riguardo e di aprire un tavolo di concertazione con tutti i soggetti istituzionali interessati;
  • di dare mandato al dirigente del Servizio Urbanistica- Protezione BB.NN. - Attività Estrattive – VIA – VAS di comunicare a tutti gli interessati l’esito della presente deliberazione ed attivare tutte le procedure necessarie al raggiungimento degli scopi prefissati.