In un momento nel quale nel territorio vi è un allarme sicurezza, con forte preoccupazione per i cittadini, la vicenda legata alla Caserma dei Carabinieri non è per niente rassicurante e, certamente, non fa fare una bella figura al Governo. Basti soltanto pensare alle modalità con le quali sembra sia stato gestito il rapporto con il privato che ha realizzato l’ampliamento della Caserma; modalità che, attese le versioni discordanti, speriamo vengano chiarite al più presto.

Più volte, e sin dalla mia elezione, ho sollecitato il Governo perché nella nuova Provincia di Fermo venissero insediati tutti gli Uffici Periferici dello Stato; questo ho fatto sia attraverso l’insostituibile ruolo della stampa e, soprattutto, con atti formali inviati ai competenti Ministri della Repubblica, come sa bene anche il Prefetto di Fermo.

Ed in effetti dal 2009 ad oggi, nonostante i reiterati tentativi di soppressione e riordino delle Province, sono stati ottenuti rilevanti risultati, tra i quali proprio l’insediamento della Prefettura alla quale doveva, però, necessariamente seguire l’insediamento di tutti gli altri Uffici Periferici dello Stato e dei Comandi provinciali che, con la stessa, hanno una diretta interazione.

E ciò è tanto vero che il Commissario Dott. De Feis in data 21/10/2009 dichiarava, tra l’altro, testualmente “che a Fermo, gli uffici statali che debbono essere aperti e per i quali abbiamo avuto finanziamenti sono: la Prefettura, la Questura, il Comando provinciale dei Carabinieri, il Comando provinciale della Guardia di Finanza, il Comando provinciale della Forestale e quello dei Vigili del Fuoco”.

Dopo innumerevoli solleciti, in data 8/03/2012 in una lettera inviata al Ministro Cancellieri, oltre a rappresentare la mia preoccupazione per “una recrudescenza di atti criminosi” nel territorio, chiedevo l’urgente insediamento della Questura di Fermo. Successivamente, in un incontro tenutosi al Viminale il 9/05/2012 con il Vice Capo di Gabinetto Vicario Prefetto Vincenzo Cardellicchio, ribadivo la necessità che la Provincia di Fermo venisse dotata di tutti gli uffici periferici dello Stato e venissero insediati i Comandi provinciali, partendo proprio dalla nuova Questura perché la “convivenza” con Ascoli doveva cessare, nonostante l’ottimo lavoro del Questore in carica.

E questo perché non era - come non è - a mio avviso utile per la gestione della sicurezza avere due Prefetti ben distinti e un solo Questore, così come un solo Comandante provinciale dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco, della Forestale e della Guardia di Finanza, a prescindere dal loro indiscusso valore e dalle loro capacità di gestire in modo encomiabile entrambi i territori provinciali.

Da subito ho compreso, nonostante la cortesia del Viminale, che non si poteva fare affidamento su questo Governo, preoccupato soltanto di smantellare in tutti i modi l’Istituzione Provincia, tanto che siamo stati impegnati fino al termine del trascorso anno per evitare un riordino che avrebbe generato il caos nei territori.

E’ evidente che dopo le imminenti elezioni sia il Parlamento che il Governo dovranno adottare i necessari provvedimenti per completare l’insediamento nella nuova Provincia di Fermo di tutta l’amministrazione periferica dello Stato, con tutti i comandi provinciali e relativo potenziamento del personale, perché, tra l’altro, non si possono spendere milioni di euro per poi lasciare gli uffici e le caserme vuote, oltre a non rispettare gli impegni assunti nei confronti del territorio, delle sue Istituzioni e dei cittadini.

Non è tollerabile che da una parte siano stati spesi milioni di euro su un palazzo privato per realizzare la Prefettura e - a quanto è dato sapere - se ne spendano migliaia per pagarne l’affitto, e dall’altra si tagli in modo indiscriminato per rendere meno agevole il compito delle Forze dell’Ordine, che costituiscono il presidio indispensabile per garantire la sicurezza dei cittadini anche nel nostro territorio.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

Fabrizio Cesetti