Signori Consiglieri, un saluto a voi, alle autorità civili, religiose e militari presenti e a tutti i cittadini. Non vi nascondo la profonda emozione per il momento che stiamo vivendo. Dopo 149 anni, la Provincia di Fermo riconquista la sua autonomia e questo Consiglio, intorno a cui si stringono le Istituzioni del territorio, ne è il simbolo e lo strumento principale.

Voglio ricordare, non individualmente ma collettivamente, le tante persone che in questo lungo arco di tempo hanno coltivato e costruito il progetto della Provincia di Fermo, i cui nomi appartengono alla storia di questo territorio nella consapevolezza che nulla e nessuno potrà rimuovere quanto ad essa è stato consegnato. Un ringraziamento profondo va a loro e a tutti i Sindaci e gli amministratori che vent'anni fa avviarono l'iter politico della nuova Provincia, dando forma all'intento unitario dei Comuni; così come voglio ringraziare i consiglieri regionali che si attivarono per conseguire il parere favorevole del Consiglio Regionale delle Marche ed i parlamentari che resero possibile l'approvazione della legge istitutiva.

Un ringraziamento particolare va al Comitato territoriale per l'Istituzione della Provincia e al suo Presidente, che in momenti difficili ha saputo tenere viva la tensione.

L'autonomia che questo Consiglio ed il Governo della Provincia incarnano non è, e non sarà, contro qualcuno o qualcosa, ma l'espressione piena della democrazia e della capacità di programmazione di un territorio, in uno spirito aperto al mondo ed alle sfide del futuro.

E', infatti, soprattutto al futuro che dobbiamo guardare, mettendo a disposizione, senza risparmiarci, la nostra esperienza e le nostre energie per chi dovrà crescere e vivere in questo territorio nei prossimi decenni.

Il primo impegno sarà quello di costruire insieme, in tempi rapidi, le strutture portanti di questa casa comune, a cominciare dallo Statuto che è, dell'autonomia di governo di un territorio, fin dalle origini più antiche, il segno tangibile; vogliamo che esso sia, come sempre dovrebbe essere per le regole comuni e come fu sessant'anni fa per la Carta Costituzionale, scritto insieme, in modo condiviso, tenendo conto delle sensibilità di tutti e delle cose che ci accomunano.

Ma vogliamo anche che esso sia scritto in tempi brevi e certi, perchè da esso dipende il pieno dispiegamento della funzionalità dell'Ente da cui i cittadini e i Comuni attendono risposte.

La polemica e le critiche sono il sale della democrazia, il normale svolgimento della dialettica politica e non ci devono preoccupare; ma esse riguardino le scelte o i metodi del governo della Provincia, siano rivolte pure verso il Presidente e gli amministratori, ma si tenga rigorosamente al riparo l'Istituzione, il patrimonio comune che non è di questa o quella parte politica, ma appartiene a tutti i cittadini; è, ad ogni livello, la garanzia della loro libertà e della tutela dei loro diritti.
La presenza, qui stamattina, dei sindaci e di tanti amministratori del Fermano ci dice con sufficiente chiarezza che essi saranno interlocutori e protagonisti dell'Ente Provincia, che dovrà essere, per loro, strumento utile a rispondere alle esigenze delle popolazioni che amministrano; trasparente nei metodi e nelle scelte, perchè la trasparenza è condizione essenziale della democrazia; e dovrà, questa Provincia, poi, rafforzare tra i territori che la compongono quella unità solidale che è stata la condizione della sua stessa nascita. Ciascuno di noi, nel rispetto dei ruoli assegnatici dalla volontà popolare, si faccia garante di questo spirito e, pur nelle legittime diversità, non perda di vista la responsabilità verso le istituzioni, i cittadini ed in particolare verso i più giovani, la cui coscienza civile è formata anche, e forse soprattutto, dagli esempi che più direttamente riceve da noi adulti, che rappresentiamo, ai loro occhi, la sostanza e i metodi della politica.

Dunque, dopo un lungo arco di tempo, dopo una battaglia comune di tanti e di tutte le parti politiche, la storia si riconcilia con se stessa e ci consegna, come sempre accade anche nella vita delle persone, con l'autonomia, una grande responsabilità individuale e collettiva, di cui io sento il peso e la piena coscienza; ma rispetto alla quale mi è di conforto la consapevolezza che avremo al nostro fianco i cittadini dei quaranta comuni del Fermano, i loro amministratori e tutte le istituzioni territoriali.

Auguro ai Consiglieri Provinciali tutti, agli Assessori, come del resto a me stesso non solo, come ovvio, un buon lavoro, ma di poter mantenere vivo lo spirito e l'entusiasmo che ci ha condotto, senza voler essere retorici, a questa giornata storica e, alla fine del nostro mandato, di poter dire a noi stessi che siamo stati all'altezza del compito a cui siamo stati chiamati.

IL PRESIDENTE
On. Avv. Fabrizio Cesetti