Su proposta del Consigliere Rosanna Vittori, il Consiglio provinciale ha approvato lo scorso 30 ottobre un Ordine del Giorno per l’adesione alla Campagna regionale per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e l’applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche.
Ordine del giorno
Campagna regionale per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche
Adesione
Visto il contenuto dell'appello (allegato) con il quale 44 organizzazioni chiedono alla regione Marche
una rapida e coerente applicazione della normativa sui LEA che deve arrivare a definire la ripartizione dei costi solo dopo aver individuato, anche sulla base del documento (2007) del Ministero della salute sulle prestazioni semiresidenziali e residenziali, cosa definisce una fase intensiva, estensiva e di lungoassistenza;cosa connota un servizio a bassa intensità assistenziale; la chiara distinzione, ai fini della ripartizione degli oneri, nei servizi per la disabilità tra quelli per gravi da quelli per persone con disabilità in assenza di gravità;
sanare senza indugio le incongruità di servizi nei quali si è in presenza di incoerenza tra classificazione e funzione. In particolare riguardo le strutture che: a) hanno autorizzazione (e regole di funzionamento) per prestazioni dì bassa Intensità ed ospitano invece utenti con necessità assistenziali più alte; b) accolgono tipologia di utenza difforme da quella per la quale sono state autorizzate (ad esempio autorizzazione disabilità, utenza psichiatrica);
definire, laddove non sia stato fotto, il fabbisogno di strutture, comprendendo anche la ripartizione territoriale. Non si può, infatti, prevedere un fabbisogno su base regionale senza ripartizione territoriale che deve declinarsi con riferimento distrettuale/Ambito e non di Area vasta.
stabilire per ogni tipologia di struttura lo standard di assistenza, definendo oltre il minutaggio anche le figure professionali addette; determinare conseguentemente in modo trasparente la tariffa corrispondente;
abrogare la dgr 1785-2009 che determina la ripartizione degli oneri solo di alcuni dei servizi diurni e residenziali rivolti alle persone con disabilità, prevedendo per strutture rivolte a disabili gravi una ripartizione di oneri sanità/sociale come quella per disabili non gravi.
Tenuto conto che
la mancata definizione di questi interventi ha pesanti ricadute per il sistema dei servizi socio sanitari ed in particolare per i cittadini - in particolare stato di debolezza - che ne devono fruire;
tale situazione impedisce ai cittadini residenti nella regione di accedere a servizi presenti e regolamentati in maniera uniforme su tutto il territorio;
le prestazioni previste nei Livelli essenziali di assistenza (Dpcm 29.11.2001, allegato le; art. 54, legge 289/2002), compresi i servizi sociosanitari devono essere garantite ai cittadini che ne hanno bisogno;
la definizione di aspetti essenziali del sistema (fabbisogno, tariffe, standard) è condizione per dare dignità al settore sociosanitario (servizi domiciliari, diurni, residenziali)
Ritenuto
indispensabile che tale definizione avvenga attraverso un percorso partecipato e condiviso a tutela di tutti gli attori dei servizi ed in particolare dei loro fruitori
Il Consiglio
Delibera di aderire all'appello e di sostenere la Campagna per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche Servizi e prestazioni sociosanitarie nelle Marche Regolamentare gli interventi e applicare (coerentemente) i LEA
La regione Marche non ha dato applicazione sistematica alla normativa nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza per quanto riguarda le prestazioni sociosanitarie (contenuti Dpcm 29.11.2001, allegato le, legge 289/2002). A tale carenza si aggiunge la mancata definizione per molti servizi sociosanitari di altri aspetti fondamentali ai fini della loro erogazione: fabbisogno, tariffe, standard assistenziali.
Gli effetti di tale indefinizione si ripercuotono sia sullo sviluppo del servizi territoriali che del loro funzionamento. Da un lato si produce un'indeterminatezza dell'offerta, dall'altro, la risposta si caratterizza per una disomogeneità del servizio sia in termini di prestazioni che di costi (standard, tariffe, diversa ripartizione degli oneri tra sanità e sociale, in mancanza di definizione regionale).
Una situazione che si evidenzia chiaramente dall'esame delle determine dell'Asur che contengono convenzioni con strutture private che erogano servizi sanitari e sociosanitari(disabili, anziani non autosufficienti, demenze, salute mentale). Dagli atti emerge Infatti, non solo una fisiologica difformità in termini di standard e tariffe in assenza di determinazione regionale, ma anche un'applicazione del dpcm 29.11.01, nella gran parte dei casi, distorta e contraddittoria. Quasi sempre nel casi di compartecipazione, vengono stabiliti oneri sanitari più bassi di quelli previsti dalle disposizioni nazionali; ciò determina un aggravio dei costi a carico di utenti e, quando compartecipano, dei Comuni. Urge dunque:
una rapida e coerente applicazione della normativa sui LEA da parte della regione Marche che deve arrivare a definire la ripartizione dei costi solo dopo aver Individuato, anche sulla base del documento (2007) del Ministero della salute sulle prestazioni semiresidenziali e residenziali, cosa definisce una fase intensiva, estensiva e di lungoassistenza; cosa connota un servizio a bassa intensità assistenziale; la chiara
distinzione, ai fini della ripartizione degli oneri, nei servizi per la disabilità tra quelli per gravi da quelli per persone con disabilità in assenza di gravità;
sanare senza indugio le incongruità di servizi nei quali si è in presenza di incoerenza tra classificazione e funzione. In particolare riguardo le strutture che: a) hanno autorizzazione (e regole di funzionamento) per prestazioni di bassa intensità ed ospitano invece utenti con necessità assistenziali più alte; b) accolgono tipologia di utenza difforme da quella per ia quale sono state autorizzate (ad esempio autorizzazione disabilità, utenza psichiatrica);
definire, laddove non sia stato fatto, il fabbisogno di strutture, comprendendo anche la ripartizione territoriale. Non si può, infatti, prevedere un fabbisogno su base regionale senza ripartizione territoriale che deve declinarsi con riferimento distrettuale/Ambito e non di Area vasta.
stabilire per ogni tipologia di struttura lo standard di assistenza, definendo oltre il minutaggio anche le figure professionali addette; determinare conseguentemente in modo trasparente la tariffa corrispondente;
abrogare la dgr 1785-2009 che determina la ripartizione degli oneri solo di alcuni dei servizi diurni e residenziali rivolti alle persone con disabilità, prevedendo per strutture rivolte a disabili gravi una ripartizione di oneri sanità/sociale come quella per disabili non gravi. Riguardo, infine le cure domiciliari, continua a non essere applicata la norma prevista nei Lea sulla ripartizione al 50% degli oneri riguardanti l'assistenza tutelare; a ciò deve accompagnarsi una convinta promozione della domiclliarità attraverso una chiara definizione delle regole di funzionamento delle cure domiciliari, sia in termini di prestazioni erogate che di dotazione oraria.
Le sottoscritte organizzazioni chiedono pertanto alla Regione Marche una sollecita definizione di quanto sopra indicato, attraverso un percorso partecipato e condiviso.
Comitato promotore
Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati (An)
Unione italiana lotta distrofia muscolare
(Uildm), Ancona
Ass. nazionale operatori sociali e sociosanitari (AnOSS), Ancona
Cooperativa Progetto Solidarietà, Senigallia (An) Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Ancona Ass. nazionale genitori soggetti autistici (Angsa Marche), Ancona
Ass. II Mosaico, Moie di Maiokti (An)
Cooperativa Labirinto, Pesaro
Ass. nazionale tutte le età attiva per la
solidarietà (Anteas), Jesi
Centro H, Ancona
Tribunale della salute, Ancona
Ass. nazionale guida legislazione handicappati
trasporti (Anglat Marche), Ancona
Ass. nazionale persone disabilita intellettiva
relazionale (Anffas) Jesi
Alzheimer Marche, Ancona
Ass. italiana malati Alzheimer (Aima), Pesaro
Cooperativa Oblò, Monte san Vito - An
Tribunale diritti malato, Ancona
Ass. italiana assistenza spastici (Aias), Pesaro
Fondazione Paladini, Ancona
Fondazione A.R.C.A. Autismo Relazioni
Cultura e Arte, Senigallia
Ass. Tutela salute mentale per la Vallesina, Jesi Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Ancona Cooperativa Grafica & infoservice, Monte san Vito - An
Cooperativa Irs L'Aurora, Ancona
Coordinamento nazionale comunità
accoglienza (Cnca), Marche
Comunità di Capodarco, Fertno
Cooperativa Atlante, Ancona
Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti, Senigallia
Unione nazionale associazioni per fa salute
mentale (Unasam Marche), Ancona
Cooperativa Casa Gioventù, Senigallia (An)
Comitato regionale vita indipendente,
Montappone - Fermo
Cooperativa Archè, Senigallia (An)
Ass. ACE - Integra, Pesaro
Associazione nazionale educatori professionali
(Anep Marche), Ancona Cooperativa Coopera, Senigallia (An) Ass. naz.le per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati (Aniep),
Ancona
Cooperativa Crescere, Pano
Ordine assistenti sociali Marche, Ancona
Ass. nazionale persone disabilita intellettiva
relazionale (Anffes), Pesaro
Antigone Marche, Ancona
Cooperativa La Gemma, Ancona
Coop. Ama L'Aquilone, Castel di Lama (Ap)
Ass. Un Tetto, Senigallia (An)
Ass. La Crisalide, Porto S. Elpidio Fermo
Associazioni aderenti
Acli provinciali, Pesaro-Urbino
Cooperativa Asscoop, Ancona
Ass. Free woman, Ancona
Ass. Psiche2000, Fermo
Ass. Unitaria psicologi italiani (Aupl), Ancona
Federsolidarietà-Confcooperative Marche
Cooperativa Cooss Marche, Ancona
Acli Marche
Italo Tanoni, Ombudsman regione Marche
L'appello rimane aperto alla sottoscrizione
La segreteria è presso il Gruppo Solidarietà, via Fornace 23,60030 Moie di Maiolati (An)
Tel. fax 0731.703327 - grusol@grusol.it - www.grusol.it