Domenica scorsa il Presidente della Provincia di Fermo ha partecipato alla celebrazione del 25 aprile. Dopo aver ricordato che la data segna la liberazione dalla dittatura e dall’occupazione nazifascista e la ritrovata unità ed indipendenza del Paese, Cesetti ha sottolineato che l’eredità spirituale e morale della Resistenza e della lotta partigiana vive oggi nella Costituzione, autentico presidio di tutti i diritti e le libertà, che ci ha consegnato le istituzioni della Repubblica, attraverso le quali la democrazia dispiega tutta la sua forza. E tra queste, ha ribadito, vi è anche la Provincia.
Con l’occasione il Presidente ha ringraziato il Sindaco della città di Fermo Saturnino Di Ruscio per essersi attivato per la partecipazione della Provincia alle iniziative legate alla festa di Liberazione.
“Di fronte al sacrificio di chi ci ha consegnato un Paese democratico - ha affermato Cesetti - dobbiamo noi, rappresentanti delle Istituzioni, vivere il nostro impegno come un onore. E’ il modo migliore e più autentico per custodire questo patrimonio di valori e costruire insieme Istituzioni solide, nella consapevolezza che dopo di noi altri verranno e prenderanno il nostro posto”.
Dopo aver citato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e le parole di Pietro Calamandrei, il Presidente Cesetti ha ricordato l’importanza della Resistenza civile, affiancata ma non contrapposta a quella partigiana. Una lotta che ha visto persone semplici ed intere famiglie mettere a repentaglio le proprie vite, in un momento in cui la storia di questo Paese iniziava a cambiare. E a garantire alle generazioni successive il diritto di vivere in un’Italia libera e consapevole della propria dignità.
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione.” (Piero Calamandrei)