Si è spento ieri a Bologna dopo una lunga malattia, affrontata con laico coraggio, il nostro amico scrittore Stefano Tassinari. Molto legato al territorio fermano, che aveva ormai da anni scelto come sua seconda residenza insieme alla moglie Stefania, e dove ha scritto parte dei suoi ultimi libri. Lo ricordiamo come intellettuale rigoroso e generoso, infaticabile organizzatore, militante molto legato ai movimenti politici della sinistra italiana.

E’ stato anche tra i fondatori e Direttore artistico del Premio “Paolo Volponi- Letteratura e impegno civile”, percorrendo insieme a noi un pezzo di strada, e di indimenticabili serate di presentazione di libri a Fermo e nel fermano, dove ha fatto conoscere al pubblico locale scrittori del calibro di Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Massimo Carlotto, Pino Cacucci, Gianfranco Bettin; gli stessi che poi, insieme a molti altri, lo hanno seguito nella sua ultima avventura, quella del semestrale di letteratura sociale “Letteraria”.

Tra i suoi libri, ricordiamo alcuni titoli indimenticabili : “L’ora del ritorno”, “I segni sulla pelle”, L’amore degli insorti”, “Il vento contro”, tutti pubblicati per l’editore Marco Tropea, e l’ultimo “D’Altri tempi”, una sorta di “romanzo di racconti” sui miti, riti e personaggi degli anni ’70.

Stefano è stato anche un grande animatore di cultura e ha curato la messa in scena di decine di opere letterarie di scrittori italiani e stranieri, collaborando con attori come Leo Gullotta, Ottavia Piccolo, Marco Baliani, musicisti come Paolo Fresu, Mauro Pagani, Yo Yo Mundi, Tetes de Bois, fotografi come Mario Dondero, Tano D’Amico e Giovanni Giovannetti.

Proprio il 1° maggio il suo amico Carlo Lucarelli ha letto dal palco del Concertone romano di Piazza San Giovanni - organizzato dai sindacati confederali - il suo ultimo racconto dedicato alle morti bianche, tratto dalla raccolta “Lavoro vivo” edita da Alegre.

Alla moglie Stefania, a tutti i suoi amici e compagni, alla comunità di scrittori e militanti politici che si stringeranno a Bologna giovedì pomeriggio per l’ultimo saluto, il nostro abbraccio e a Stefano la riconoscenza per quanto ha fatto e dato con generosità anche alla cultura del nostro territorio.

 

Giuseppe Buondonno e Angelo Ferracuti