Pubblichiamo il comunicato stampa ed il documento con le iniziative definite al termine dell'ufficio straordinario di presidenza dell'UPI, riunitosi oggi pomeriggio a Roma, al quale ha preso parte anche il Presidente Fabrizio Cesetti.

 

COMUNICATO STAMPA

L’Ufficio di presidenza dell’UPI, riunito insieme ai Presidenti delle unioni regionali delle Province il giorno 13 dicembre 2011, si rivolge al Presidente della Repubblica perché chieda al Governo e al Parlamento di stralciare le norme manifestamente incostituzionali sulle Province, che costituiscono una lesione del principio democratico.

“Siamo certi che il Presidente della Repubblica, massimo garante della Costituzione, anche per la sua storia personale e politica, non consentirà che una legge cancelli enti democraticamente eletti dai cittadini.

Ciò è accaduto una sola volta nella storia del nostro Paese, nel 1927 in epoca fascista,  ed è stato il momento più buio per la nostra democrazia.”

 

LE INIZIATIVE DELLE PROVINCE

Le Province, ribadendo la richiesta di stralcio delle disposizioni del decreto legge che mettono in discussione l’ordinamento, fanno appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in quanto garante della Costituzione, affinché intervenga presso il Governo per cassare dalla manovra le norme palesemente anticostituzionali e decidono le seguenti iniziative.

1) L’Unione delle Province d’Italia interrompe immediatamente ogni rapporto con il Governo in tutte le sedi di concertazione previste (Conferenza Stato – Città, Conferenza delle Autonomie locali) - perché il Governo ha additato le Province, istituzioni previste dalla Costituzione, come casta alla pubblica opinione -  fino a che non sarà insediata la Commissione Paritetica per la riforma delle istituzione tra Stato, Regioni, Province e Comuni per definire immediatamente una proposta complessiva di riordino delle istituzione.

2) Le Province richiedono la riunione immediata di tutti i Consigli delle Autonomie Locali (CAL) per avviare, attraverso le Regioni, l’iter del ricorso alla Corte Costituzionale contro le disposizioni incostituzionali della manovra previste all’articolo 23. 

3) Nel caso in cui sia approvato l’emendamento governativo che prevede il commissariamento delle 7 Province che devono andare al voto nel 2012, impedendo ai cittadini di potersi esprimere democraticamente, le Province interessate annunciano che promuoveranno ricorsi presso i Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) per annullare il decreto.

4) Le Province chiedono al Presidente della Camera dei Deputati e ai Capigruppo di iscrivere subito all’ordine del giorno dei lavori parlamentari le proposte di riforma costituzionale delle Province, già all’attenzione della Commissione affari costituzionali della Camera.

5) Le Province ribadiscono la volontà di procedere  ad una riforma organica delle istituzioni provinciali, che, salvaguardando il livello di democrazia, razionalizzi le funzioni e le dimensioni delle amministrazioni. 

6) Le Province chiedono a Regioni e Comuni di condividere e sostenere la richiesta al Parlamento  di avviare una riforma complessiva del sistema istituzionale del Paese, per renderlo più efficiente e funzionale.

7) L’Upi annuncia che il 21 dicembre prossimo tutti i Presidenti di Provincia si riuniranno a Roma in una Assemblea straordinaria per proseguire nelle azioni intraprese contro le norme anticostituzionali previste dalla manovra economica del Governo Monti.

8) In occasione dell’Assemblea straordinaria del 21 dicembre prossimo, le Province chiedono al Presidente della Repubblica un incontro urgente per ribadire le gravi conseguenze per il Paese delle norme sulle Province contenute nella manovra.