Scelta giusta e lodevole da parte dell�Amministrazione comunale
In sintonia con un vasto, direi, universale sentimento popolare di affetto profondo ed ammirazione verso la figura di un Pontefice che ha saputo conquistare il cuore e le coscienze di donne ed uomini di ogni paese, di ogni etnia, di ogni estrazione sociale e formazione culturale, anche di altre fedi religiose.
Karol Wojtyla ha riassunto in s�, dal punto di vista umano, nell�immaginario collettivo, prima, all�inizio del suo pontificato, l�autorevolezza che derivava dalla forza del suo carattere e del suo messaggio di libert�, poi, negli ultimi anni, l�altra autorevolezza, in cui il vigore aveva lasciato il posto ad un�altra forza, che, nella sofferenza, nella malattia, nella fatica, testimoniava la fede e la consapevolezza.
Voglio sottolineare la straordinaria importanza storica e culturale del lungo pontificato di Giovanni Paolo II, perch� sul senso strettamente spirituale e teologico di esso, il mio rispetto per la diversit� dei ruoli delle Istituzioni pubbliche e della Chiesa, mi impedisce di addentrarmi.
Quell�importanza, storica e culturale appunto, � testimoniata dal segno profondo che Wojtyla ha lasciato nei grandi passaggi d�epoca che egli ha attraversato e contribuito a determinare.
Se posso riassumere, quasi per istantanee (per ovvie ragioni di tempo), ci� che invece richiederebbe un�analisi ben pi� approfondita, direi che il suo pontificato � strettamente, ed in modo determinante, legato ai due grandi processi che hanno investito i decenni finali del novecento e l�inizio del nuovo secolo:
la fine dei regimi dittatoriali dell�est europeo, con il conseguente superamento della guerra fredda, da un lato; l�esplosione dei problemi e dei drammi legati ad una globalizzazione senza regole e centrata,solo, sulla merce e sul profitto.
Nel primo caso Giovanni Paolo II ha contribuito, legando la storia di sofferenze del suo popolo al grande tema universale della libert� religiosa, culturale e politica, al superamento incruento di quei regimi, ma anche, in tutto il mondo, a formare la coscienza di quanto ci� fosse necessario per la pace.
Nell� ultimo decennio del suo pontificato, poi, anche quando le forze non gli consentivano pi� di portare direttamente per il mondo la sua parola, attraverso una profonda lettura dei cambiamenti globali in atto, ha saputo porre all�attenzione del mondo le grandi questioni, tra loro cos� strettamente connesse, della giustizia e della dignit� dell�uomo, di un pianeta sempre pi� diviso ed iniquo, ha saputo trasmettere al nostro tempo, la consapevolezza che, nonostante la caduta del muro, nuove contraddizioni si aprivano.
Intitolare una piazza, come in questo caso, non � un gesto formale, rituale; la toponomastica � uno strumento della memoria collettiva, che vive nella quotidianit�, � una forma di condivisione costante.
Papa Giovanni Paolo II, lo sarebbe comunque, ma anche attraverso questa piazza, sar� presente nella memoria e nel cuore dei cittadini di Falerone, non solo di quelli che hanno vissuto il suo tempo, ma anche di quelli che verranno.