Sulla questione concorsi rispondo per l’ultima volta - perché la vicenda sta diventando stucchevole - al Consigliere Di Ruscio e con l’occasione voglio rassicurarlo che non sono mai stato così bene anche perché cerco di ricavarmi, pur se con difficoltà, piccoli spazi per dedicarmi alla attività sportiva che consiglio anche a lui perché aiuta a curare lo stress e soprattutto la depressione “post potere”.

Nel merito, ribadisco e preciso che:

- non ho alcuna intenzione, né interesse, a tacitare Di Ruscio; non ho denunciato nessuno essendomi limitato a segnalare delle ipotesi di reato, rappresentate dallo stesso Di Ruscio, alla competente Autorità, come mi impone la legge ed a dimostrazione che non mi “tappo le orecchie”, né chiudo gli occhi;

- ho risposto nell’ultimo Consiglio Provinciale del 15/11/2011 a tutte le domande poste da Di Ruscio nella sua interpellanza sulla questione concorsi nella quale però, guarda caso, non sono state chieste spiegazioni su quanto da lui dichiarato reiteratamente agli organi di informazione;

- non bisogna essere un avvocato per comprendere che affermazioni del tipo: “per non parlare delle solite chiacchiere di corridoio, che dicono sia solo una manovra per stabilizzare i precari”, e ancora: “per le assunzioni clientelari, per i tanti concorsi dei quali purtroppo si fanno già prima i nomi dei vincitori”, ed infine che ci sarebbe stato, addirittura, “l’invio a un notaio dell’elenco degli ipotetici vincitori” costituiscono una denuncia pubblica del Consigliere Di Ruscio di vere e proprie fattispecie di reato perseguibili d’ufficio in quanto si ipotizza che pubblici ufficiali procurino illegittimamente assunzioni ad un pubblico impiego prefigurando, tra l’altro, un accordo preventivo tra più soggetti. E Di Ruscio insiste, tanto che a mezzo stampa anche in data odierna chiede se l’indizione dei concorsi “è una manovra che va a sanare la situazione del personale precario?”. Per molto meno sono state aperte inchieste penali;

- pertanto, consapevole della mia qualità di Pubblico Ufficiale, non ho potuto far altro che denunciare i fatti - e non le persone - al Procuratore della Repubblica, così come impone di fare “senza ritardo” l’art. 331 c.p.p.. E ciò ho fatto in data 28/10/2011, prima ancora che iniziassero i concorsi, in data 15/11/2011 ed inoltrerò una ulteriore segnalazione nei prossimi giorni e non comprendo per quale motivo Di Ruscio si lamenti tanto di un mio atto dovuto che non lo riguarda minimamente, basta che dica a chi di dovere la verità;

- queste mie iniziative non sono state, e non sono, l’esercizio di una mera facoltà, ma l’adempimento di un preciso dovere che mi impone la legge per non incorrere nella responsabilità di cui all’art. 361 del Codice Penale il quale punisce il Pubblico Ufficiale che ometta la denuncia. Ed è lo stesso Di Ruscio che me lo ha chiesto quando nel comunicato dal medesimo diramato in data 14/11/2011, dopo aver affermato di ricevere “quotidiane segnalazioni, che giro alla amministrazione”, asserisce addirittura che vi sarebbe stato “l’invio ad un notaio della zona dell’elenco degli ipotetici vincitori”. Pertanto, dovrebbe sentirsi tranquillizzato da queste mie iniziative;

- anzi, ritengo che lo stesso Di Ruscio, venuto a conoscenza quale Consigliere Provinciale e, quindi, anche lui Pubblico Ufficiale, di quanto dallo stesso asserito, avrebbe dovuto denunciare lui i fatti alla Autorità Giudiziaria;

- non è per me possibile inviare gli atti dei concorsi alla Procura perché gli stessi non sono nella mia disponibilità, e questo Di Ruscio lo dovrebbe sapere, in quanto tutte le incombenze relative all’espletamento dei concorsi non competono in alcun modo agli organismi politici. E sarebbe veramente grave se un Presidente di Provincia si permettesse di accedere agli atti mentre i concorsi si stanno svolgendo;

- anche per quanto riguarda i componenti delle Commissioni, Di Ruscio dovrebbe sapere che gli stessi sono stati nominati dal Dirigente competente il quale ha provveduto in piena autonomia, senza alcuna mia ingerenza e, quindi, non posso conoscere, né conosco, le loro appartenenze politiche e la cosa non è per me di alcun interesse;

- sappia Di Ruscio che io sono scrupolosamente rispettoso delle prerogative e delle competenze di coloro che sono preposti all’espletamento dei concorsi, essendo noto che le relative incombenze non competono in alcun modo agli organismi politici.

Per concludere sul punto, penso che tutti possiamo convenire sulla necessità di fare chiarezza e, quindi, dovrà essere accertato se le affermazioni attribuite a Di Ruscio, sopra riportate, siano fondate perché se sono stati commessi illeciti dovranno essere perseguiti e se invece le “incolpazioni” si dovessero rivelare false gli autori delle stesse dovranno subire le conseguenze che la legge prevede, tanto che chiederò all’Autorità Giudiziaria di valutare se ricorra nel caso di specie il delitto di calunnia.

E Di Ruscio può essere certo che andrò fino in fondo perché sia fatta chiarezza al fine di tutelare il prestigio della Istituzione Provincia e di tutti coloro che, a vario titolo, in essa operano e spero che voglia contribuire a questa esigenza di chiarezza riferendo alle Autorità competenti quanto di sua conoscenza non potendo credere, come non credo, che lo stesso si sia inventato il tutto.

Per quanto riguarda la lettera dell’Autorità di Bacino, se è la stessa di cui si è parlato sugli organi di informazione, dovrebbe sapere Di Ruscio che la medesima non è stata mai inviata al sottoscritto trattandosi di corrispondenza intercorsa tra l’Autorità di Bacino e l’Assessore Marinangeli; lettera il cui contenuto mi risulta sia stato chiarito dalla stessa Autorità e che in alcun modo ipotizza fattispecie di reato.

 

Il Presidente della Provincia di Fermo

On. Avv. Fabrizio Cesetti