La scorsa settimana il Presidente della Provincia Fabrizio Cesetti ha partecipato alla Festa annuale del Sacrificio della Comunità Islamica del Piceno, accettando l’invito del responsabile Labdidi Abdhellah.

Questo il testo del discorso del Presidente, pronunciato di fronte agli oltre 1.000 fedeli riuniti in preghiera presso la Zona Industriale CAM di Monte Urano.

 

“Un saluto a tutti Voi, fratelli islamici che avete scelto di vivere nel nostro Paese e nel nostro territorio; un saluto alle Vostre autorità religiose, a te caro Labdidi, che rappresenti la grande Comunità Islamica del Piceno e del Fermano e che sei un prezioso interlocutore delle Istituzioni e della vita sociale e culturale della nostra Provincia; un saluto all’Amministrazione comunale di Monte Urano, che, sempre con grande apertura, attenzione e rispetto, cura i rapporti con questa comunità.

Voglio ringraziarvi per avermi invitato a condividere con voi - cittadini di questa Provincia - un momento così importante, di festa, di riflessione, e di fede; così è, ogni anno, per la festa della fine del Ramadan (quest’anno ha partecipato l’assessore Buondonno che si unisce a me in questo saluto).

E’ il segno di un rispetto che apprezziamo e ricambiamo dal profondo del cuore, perché è la condizione ed anche la conseguenza di un lavoro di integrazione che è reciproco e che ci rende tutti più ricchi e più vicini.

Integrazione è un concetto ambiguo, che nel corso del secolo precedente è stato anche declinato male, è stato confuso con la pretesa di assimilare le culture straniere a quella del Paese ospitante: sono idee superate dalla trasformazione del mondo. Lo stesso concetto di straniero - bene dovremmo saperlo noi italiani, che abbiamo conosciuto la durezza dell’emigrazione in terre lontane - deve oggi essere sostituito da un’idea più universale della cittadinanza, che ci porti a considerare cittadino di un paese chiunque viva e lavori in quella comunità.

E’ per questo che la Provincia di Fermo, ad esempio, ha scelto di aderire - con un ordine del giorno, votato in Consiglio provinciale - alla campagna nazionale “l’Italia sono anch’io”, per il riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati in Italia, indipendentemente dalle origini della famiglia.

Perché questi bambini, questi giovani - oltre alle radici familiari che non vanno mai perse, anzi coltivate con orgoglio, e conosciute - sono anche italiani, protagonisti dell’Italia e dell’Europa del XXI secolo. E’ sempre per queste ragioni che, proprio in questi giorni, in occasione del censimento della popolazione italiana, abbiamo scritto ai Comuni della Provincia di Fermo - inviando loro anche un appello tradotto in molte lingue - affinché ricordino ai cittadini immigrati, i quali vivono da dieci anni in Italia, che possono chiedere la cittadinanza del nostro Paese; ed ai giovani, nati in Italia, che hanno compiuto i 18 anni, che hanno, anche essi già da subito, un anno di tempo, per veder riconosciuto il loro pieno diritto alla cittadinanza.

Sono gesti piccoli forse, ma concreti ed importanti che dicono come, per noi, la cittadinanza è un valore universale ed aperto, un principio inclusivo; e, allo stesso tempo, integrazione significa apprezzamento e rispetto per le diversità culturali e religiose; la diversità è una ricchezza delle società aperte e moderne, non un limite; ed è il cardine stesso delle democrazie e delle libertà. Allo stesso tempo, essere uguali vuol dire avere gli stessi diritti, nel lavoro, nella vita, nel professare le proprie idee e la propria religione.

Questa vostra Festa del Sacrificio è anche, quindi, un momento di riaffermazione della propria identità culturale, di unità profonda ed è anche - per chi vive lontano della terra d’origine, spesso dai propri cari - il simbolo di un abbraccio ideale a cui vogliamo unirci.

Questo momento di festa è dunque Vostro, ma è anche, se me lo consentite, attraverso Voi una festa di tutto il nostro territorio”.

Grazie per questo invito, per il lavoro comune che svilupperemo e per i futuri momenti di condivisione che avremo occasione di vivere insieme”.