Nel leggere le dichiarazioni del Sindaco Gismondi non possiamo che rimanere esterrefatti. Infatti, ricordiamo al Sindaco, qualora non lo sapesse o lo avesse dimenticato, che sono in capo al Comune le fondamentali scelte programmatiche per la pianificazione del territorio comunale.

Nel caso in esame il Comune ha proposto una variante urbanistica per trasformare un’area in località Piane Chienti, già a destinazione produttiva, in commerciale, prevedendo contemporaneamente un piano di lottizzazione per la realizzazione di tre medie strutture di vendita.

Sulla scelta del Comune, la Provincia, nell’ambito delle competenze attribuitele dalla Legge Regionale 34/1992, si è limitata ad esprimere un parere di conformità con il Piano Territoriale di Coordinamento provinciale, i piani sovraordinati e la legislazione vigente, parere dal quale non si poteva esimere sulla base degli atti prodotti.

Addirittura, per questa variante, la Provincia, nell’espressione del parere, ha prescritto il miglioramento della viabilità provinciale con la realizzazione di una rotatoria all’intersezione tra la S.P. 150 Piane Chienti e la S.P. 94 Veregrense, oltre alla riduzione di una media struttura di vendita a più esercizi di vicinato.

Al Sindaco Gismondi ricordiamo che il ricorso al TAR, in particolare, chiede l’annullamento dei più importanti atti emessi sulla variante (adozione, adozione definitiva e approvazione), tutti di competenza del Consiglio Comunale, perché sono questi che danno eventuale titolo al privato di poter attuare gli interventi.

Pertanto, è falso quanto affermato dal Sindaco circa il marginale coinvolgimento del Comune di Montegranaro, perché è invece la Provincia ad essere interessata marginalmente e limitatamente all’espressione del parere di conformità, che è uno dei tanti pareri propedeutici all’approvazione della variante, la cui scelta finale compete al Comune.

Se il Comune non è più interessato alla variante - e visto che i lavori devono ancora iniziare - abbia il coraggio, la responsabilità e la dignità istituzionale di revocare tutti i relativi atti di competenza senza tentare di scaricare su altri le proprie responsabilità.

In tal caso, la Provincia di Fermo non solo non avrà nulla da obiettare per il ripristino della pianificazione antecedente, ma ne sarà ben lieta per il conseguente minor impatto urbanistico.

Anzi, a dimostrazione che la Provincia, contrariamente a quello che vorrebbe far intendere il Sindaco Gismondi, non si sente in alcun modo chiamata in causa, essendo sempre stata, come sarà sempre, imparziale e indifferente agli interessi delle parti, proporremo alla Giunta Provinciale, previa intesa con il Dirigente competente, la non costituzione in giudizio davanti al TAR, rimettendoci così alla decisione del giudice amministrativo, nel quale riponiamo fiducia, ben consapevoli che per quel che riguarda la Provincia si è operato nella perfetta legittimità.

 

L’Assessore all’Urbanista                              Il Presidente della Provincia di Fermo

Renzo Offidani                                                  On. Avv. Fabrizio Cesetti