Per quanto riguarda i presunti “dubbi” in merito ai lavori eseguiti dalla Provincia di Fermo a seguito del drammatico alluvione del marzo 2011 sento il dovere di rispondere al Consigliere regionale Franca Romagnoli per il rispetto dovuto, oltre che alla sua persona, al ruolo istituzionale che ricopre anche se avrei preferito farlo non a mezzo stampa ma di persona se solo mi avesse chiesto spiegazioni nelle tante occasioni di incontro.

Sappia il Consigliere Romagnoli che tutta la documentazione è a sua disposizione come lo sono io stesso, l'A,ssessore competente e gli uffici per tutte le spiegazioni che riterrà opportune chiedere anche attraverso sopralluoghi. Comunque, posso assicurarle che:

a) Per quanto riguarda le accuse di qualche Consigliere provinciale di opposizione che sono state anche oggetto di esposti, si è già provveduto, sulla base di dettagliate relazioni degli uffici preposti, a fornire tutti i chiarimenti richiesti al Ministero dell'Interno tramite il Prefetto di Fermo.

b) La lettera dell'Autorità di Bacino del 18.04.2011 non è mai stata inviata al sottoscritto ma, per quanto mi è dato sapere, solamente all'Assessore Marinangeli ed in via del tutto riservata.

Risulta tra l'altro dalla stampa che la stessa Autorità di Bacino abbia chiarito il contenuto di detta lettera, nel senso che non conterrebbe nessuna accusa diretta alla Provincia.

Ed in effetti nessun addebito può essere mosso alla Provincia di Fermo circa il ritardo nell'esecuzione delle opere di rifacimento del ponte sulla Statale Adriatica, atteso che alla data del 28.09.2009 richiamata dal Consigliere Romagnoli, la Provincia di Fermo si era insediata da soli due mesi e non poteva neanche assumere, a quel tempo, iniziative considerato che fino al 31.12.2009 il bilancio, per disposizione della Corte dei Conti, doveva essere gestito dalla Provincia di Ascoli Piceno.

In merito a detti lavori, corre l'obbligo evidenziare che gli stessi sono in avanzata fase di esecuzione nonostante sia stato necessario rescindere il contratto con la precedente ditta aggiudicataria dei lavori per i responsabili ritardi della stessa.

È questo uno dei tanti casi di buona e rapida amministrazione da parte della Provincia di Fermo.

c) Per quanto riguarda i lavori di somma urgenza si precisa che i verbali redatti dagli uffici preposti con tutta la documentazione allegata (ivi inclusa quella fotografica) sono stati immediatamente trasmessi alla Regione Marche per tutte le verifiche del caso. Gli stessi uffici regionali sono stati sempre tempestivamente informati di ogni attività ed invitati ad effettuare sopralluoghi che in effetti sono avvenuti, come mi ha riferito l'Assessore competente senza che siano stati mossi rilievi di sorta.

Nel merito di detti lavori di somma urgenza ed a sostegno della regolarità degli stessi, riporto quanto mi scrive il Dirigente Ing. Stefano Babini - che saprà tutelarsi dalle accuse a dir poco infamanti di alcuni Consiglieri provinciali - in merito a quanto apparso sulla stampa.

Mi ha scritto tra l'altro l'Ing. Babini che: “Dopo l’alluvione di marzo si ebbe conferma del fatto che gli alvei fluviali erano in condizioni tali da non poter sopportare altre piene, e si ritenne di non poter attendere oltre per porre rimedio ad una situazione insostenibile, che aveva comportato la perdita di vite umane.

Il solo Ete Vivo era esondato una prima volta il 2 giugno 2009, una seconda nella prima metà del 2010, la terza il 2 marzo 2011 e fu scongiurata la quarta alluvione nel maggio 2011 grazie ai lavori di somma urgenza che nel frattempo erano iniziati. I fiumi non avevano bisogno di una semplice regolare manutenzione, in quanto gli alvei erano distrutti, gli argini rotti, ma soprattutto le sezioni di quelli più pericolosi, l’Ete Vivo e l’Ete Morto, non erano più in grado di smaltire neppure una piena poco più che ordinaria, e non perché fossero pieni di vegetazione, ma perché erano assolutamente troppo ristretti per far passare le portate idriche che vi si riversano in relazione alle piogge di questi anni. Non si ritenne possibile attendere passivamente altre alluvioni senza fare nel frattempo nulla per prevenirle. La somma urgenza, per la quale vi erano tutti i presupposti, decisa dall’Ingegnere Capo del Genio Civile, che è il solo soggetto istituzionale che viene chiamato dal Giudice a rispondere dei danni subiti dal territorio che derivano dalle sue azioni o dalle sue omissioni, e che pertanto fino al momento in cui non incorre in violazioni delle leggi è l’unico soggetto legittimato a decidere senza appello cos’è di somma urgenza e cosa no, non prevede alcuna gara d’appalto, ma l’affidamento diretto, e quindi neppure alcun ribasso sui prezzi delle categorie dei lavori, che per assurdo ed in particolari e motivate circostanze, potrebbero essere anche superiori a quelli della Regione Marche, che furono assunti come riferimento. In questo caso si decise di far accettare alle Imprese un ribasso del 10%. Tutti i lavori, per quanto riguarda i 9,5 milioni di Euro del Genio Civile, erano di somma urgenza. Se infine si assume a riferimento quanto fatto dalla Regione Veneto a seguito dell’alluvione che l’ha colpita recentemente, come risulta dal dossier consultabile in rete sul suo sito istituzionale, si vede che la Provincia di Fermo ha operato in modo del tutto analogo, ma con risorse umane e strumentali, rapportate alle dimensioni territoriali e dell’evento, infinitamente più ridotte. Il Veneto ha ordinato lavori di somma urgenza sia strutturali che di manutenzione che sono durati anche 12 mesi, comprendendovi il costo di studi e di relazioni specialistiche, dopo aver costituito un gruppo di lavoro interdisciplinare di molte decine di esperti. Al Veneto il Governo ha anche concesso le risorse per i lavori.

Aggiungo infine che a quanto mi riferisce l'Assessore competente Ing. Marinangeli le procedure attuate all'indomani dell'alluvione sono state sempre indirizzate e selezionate con estrema cura e priorità tenendo ben presente la necessità di attuare, per il futuro, un programma di verifiche e manutenzioni che verranno rese operative con l'attivazione del “progetto Fiume” già avviato dalla Protezione Civile provinciale.

Nella certezza di aver chiarito una volta per tutte la vicenda ribadisco la richiesta al Consigliere Franca Romagnoli, come ho già fatto nei confronti degli altri Consiglieri regionali, di una collaborazione per il bene del territorio e dei cittadini perché di fronte alle tragedie come quella che ha interessato la nostra comunità la responsabilità ci chiama ad abbandonare posizioni di parte. E ci saranno, come ci sono, altre occasioni per i legittimi e salutari confronti politici.

Se poi verranno accertate omissioni, negligenze, responsabilità, ecc. - cosa che escludo - ciascuno ne risponderà come giusto che sia in relazione ai ruoli di rispettiva competenza.

 

                                                                       Il Presidente della Provincia di Fermo

On. Avv. Fabrizio Cesetti