Pubblichiamo il testo del documento consegnato martedì 18 ottobre al Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca da parte del Presidente della Provincia Fabrizio Cesetti e dei Sindaci dei Comuni del Fermano, inerente la necessità dello stanziamento di fondi per i lavori di somma urgenza conseguenti all’alluvione del marzo 2011.

Una copia del documento è stata inviata anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile.

 

 

I Sindaci dei Comuni della Provincia di Fermo e

Il Presidente della Provincia di Fermo

Premesso:

Che l’intero territorio regionale è stato colpito dall’alluvione del 1- 6 marzo 2011 che ha devastato in modo particolare il territorio di questa provincia;

Che a causa di tali eventi calamitosi sono stati determinati ingenti danni alle infrastrutture pubbliche ed all’assetto idrogeologico del territorio provinciale;

Che tali eventi hanno determinato, altresì, la perdita di vite umane in conseguenza della esondazione del fiume Ete Morto in località Casette D’Ete;

Che per riparare i danni causati da tale calamità, fonte di grave pericolo per la pubblica incolumità, sono stati operati interventi di somma urgenza e le relative perizie di spesa, redatte ai sensi dell’art. 147 del DPR 554/1999;

Che la gravità degli eventi e dei conseguenti danni trovò infatti immediato riconoscimento con l’emanazione del DPCM 10 marzo 2011 di “Dichiarazione dello stato di emergenza in relazione agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della Regione Marche nei giorni dal 1° al 6 marzo 2011”;

Che in diverse circostanze anche ufficiali il Presidente della Regione ha assunto l’impegno di assicurare l’assistenza ai territori colpiti, esortando gli enti locali ad assumere le iniziative necessarie al ripristino della sicurezza delle popolazioni interessate dai maggiori danni e pericoli nel caso del ripetersi di analoghi eventi anche di diversa e minore intensità. Né diversamente poteva essere visto che già nel 2009 e nel 2010 vi erano stati analoghi eventi calamitosi legati alle esondazioni di alcuni tratti fluviali, seppur di minore estensione e gravità;

Che una improvvida normativa nazionale contenuta nel decreto “mille proroghe” convertito nella legge 26 febbraio 2011 ha determinato un paradossale conflitto tra Stato e Regione sulla competenza a reperire le risorse per finanziare le spese connesse al ripristino dei danni derivanti dalle calamità naturali a rilevanza nazionale, tanto che tutt’ora pende davanti alla Corte Costituzionale un giudizio sulla legittimità di tale norma di legge nazionale che sovverte tutti i principi solidaristici sino ad ora sempre seguiti in simili tragiche situazioni;

Che nonostante le ricordate espressioni di solidarietà ricevute unitamente alle assicurazioni che questi territori non sarebbero rimasti soli, tuttavia, alla resa dei conti, quando è giunto il momento di onorare gli impegni nei confronti delle ditte affidatarie dei lavori, tutte le diverse Autorità competenti si sono defilate venendo meno agli impegni assunti che, è bene ricordarlo, derivano non tanto dalle dichiarazioni rese quanto da precise disposizioni normative di cui alla legge 24 febbraio 1992 n. 225 e s.m.i.;

denunciano

l’incomprensibile e totale disinteresse del Governo e del Parlamento verso questo territorio ed il mancato stanziamento, ad oggi, di qualsiasi risorsa da parte della stessa Regione Marche che, nella deliberazione di giunta regionale di approvazione del disegno di legge di assestamento del bilancio regionale 2011, ha ritenuto di non inserire alcun finanziamento per le esigenze sopra rappresentate relative almeno al rimborso dei lavori di somma urgenza per il ripristino dei danni dell’ultima alluvione del marzo 2011.

A fronte di questa situazione che determina la conseguenza di lasciar gravare unicamente sui Comuni e su questa Provincia tali oneri, salva ogni azione in sede giudiziaria per il loro recupero,

chiedono

  • alle Autorità in indirizzo di stanziare nei propri bilanci le risorse necessarie da destinare almeno al pagamento delle spese per interventi di somma urgenza già realizzati e per i quali sussiste l’obbligazione giuridica di pagare le ditte appaltatrici, oltre che gli altri interventi assolutamente necessari per il ripristino dei danni tutt’ora esistenti;
  • l’emanazione dell’ordinanza di protezione civile di cui all’art. 5 comma 2 della legge n. 225/1992 con cui disciplinare gli interventi ed i finanziamenti assegnati, evitando così che i Comuni e la Provincia di Fermo si trovino costretti ad attuare operazioni straordinarie conseguenti al possibile dissesto finanziario in cui si troverebbero probabilmente a versare sin dal corrente o dal prossimo esercizio.

Auspicano, infine, che la presente istanza possa suggerire migliori riflessioni a tutte le Autorità coinvolte nella triste vicenda, in un rinnovato impeto solidaristico, consentendo a questi Enti e territori gravemente colpiti di poter tornare ad una normale operatività.

      Fermo, li 13 Ottobre 2011