Il Cosif è stato istituito con L.R. 1 6/1999 n. 16 nell’ambito del più generale “ordinamento dei consorzi di sviluppo industriale” di cui alla L.R. 19/11/96 n. 48 che, a sua volta, richiama la disciplina nazionale di cui alla L. n. 317/91.
A distanza di dieci anni si impone una riflessione sul Cosif non fosse altro per la novità costituita dalla presenza della Provincia di Fermo che, nell’ ambito della gerarchia degli Enti Locali territoriali, assume le competenze istituzionali e amministrative di area vasta e rappresenta quindi il soggetto preposto, per eccellenza, ad esercitare le funzioni di coordinamento della programmazione territoriale.
Sono quindi utili alcuni primi spunti per una riconversione funzionale del consorzio di sviluppo industriale del fermano (Cosif).
Non vi è dubbio che sin dall’ anno 2000, e nelle more dell’ avvio costitutivo della nuova Provincia di Fermo, il Cosif, oltre ad attività progettuali e di erogazione di servizi, abbia svolto un necessario e proficuo compito di stimolo, di trait d'union e di coordinamento dei Comuni e delle Associazioni di categoria delle imprese che ha contribuito in maniera determinante al consolidamento istituzionale dell’ identità territoriale.
Oggi questo testimone passa all’ Ente Provincia ed è quindi inevitabile riconvertire sia l’ assetto istituzionale che l’ organizzazione funzionale del Consorzio per garantire un valore aggiunto al sistema degli Enti Locali e delle imprese in termini di servizi reali e di sviluppo tecnico-economico delle progettualità di area vasta.
Sopprimere il Cosif può dunque rappresentare una scelta poco lungimirante in un contesto, e in una fase storica, in cui è indispensabile da un lato coordinare le strategie e la programmazione territoriale (ruolo ora garantito dalla nuova Provincia) e, dall’altro, perseguire le migliori sinergie possibili tra soggetti pubblici e privati in termini di economie di scala sia nel mercato dei servizi avanzati che nella realizzazione di progetti ed attività a sostegno dello sviluppo.
In altri termini, a differenza di un contesto territoriale come quello di Ascoli Piceno e della maggior parte delle altre Province in cui storicamente non vi sono mai state le condizioni per gestire in modo unitario determinate politiche per il territorio, l’avvio della nuova Provincia di Fermo ci offre anche la possibilità di realizzare, sin dall’ inizio, le più utili ed efficaci sinergie progettuali tra Comuni, Camera di Commercio, Associazioni di categoria, sistema delle piccole e medie imprese, banche.
Naturalmente per sfruttare adeguatamente tale opportunità potrebbe essere utile da un lato riorganizzare il Cosif come una vera e propria “Agenzia di Sviluppo” specializzata nell’ attrazione degli investimenti, nel marketing territoriale, nei servizi avanzati della logistica e delle telecomunicazioni, nella progettazione tecnico-economica sia degli investimenti pubblici che dei piani industriali, nella pianificazione economico-finanziaria, nella provvista e nella ottimizzazione dei mezzi finanziari.
Dall’ altro modificare il suo attuale assetto istituzionale per garantirne l’ allineamento e il raccordo con le funzioni e le attività di coordinamento e di programmazione di area vasta svolte dalla Provincia di Fermo.
Un’ Agenzia di sviluppo che operi sul mercato, per il mercato e come un soggetto di mercato ma strumentale alle politiche del territorio garantite dall’ Ente Provincia in raccordo con i 40 Comuni, la Camera di Commercio e i rappresentanti del sistema delle imprese e del mondo del lavoro.
Non è la pretesa di una soluzione chiavi in mano ma semplicemente uno spunto di riflessione aperto al contributo delle forze politiche-istituzionali e socio-economiche del territorio.
Naturalmente tale processo di riconversione deve essere concertato e realizzato in tempi rapidi (potrebbero essere necessari solo alcuni mesi) garantendo la più ampia partecipazione di tutti gli attori dello sviluppo.