“La montagna è un'opportunità di crescita e sviluppo”. Lo ha rimarcato Massimo Gravucci, titolare dell'azienda agricola Le Spiazzette di Amandola, in occasione dell'incontro tenutosi con i giovani del progetto Gener(Y)Action. Quello di giovedì è stato un pomeriggio trascorso tra mele rosa e confetture, con le bellezze dei Sibillini a fare da cornice ad un importante momento di confronto. I giovani partecipanti hanno potuto apprezzare una realtà, quella dell’Azienda Le Spiazzette, di grande significato sotto il profilo imprenditoriale sia per il percorso sviluppato negli anni, sia per la capacità di resistere alle conseguenze provocate dalla crisi sismica iniziata nel 2016.
“Circa 20 anni fa è stata lanciata la scommessa di una produzione di mela rosa dei Sibillini, che oggi è diventata una positiva realtà - ha raccontato Gravucci, a cui il sisma ha danneggiato sia l'abitazione che il laboratorio -. Abbiamo circa 600 piante di mele per un ettaro e mezzo, su una superficie totale della nostra azienda di 60 ettari. Nel frattempo, la mela rosa dei Sibillini è diventata un presidio Slow Food ed abbiamo puntato anche sulla trasformazione del prodotto, dalle confetture alle sciroppate. Ci sono voluti tanti sacrifici e tanta passione, ma adesso siamo ad un punto importante. Con il terremoto il fatturato non è calato, anzi, forse l’evento disastroso è servito a farci conoscere meglio. Ma qui resta il problema della distribuzione e delle infrastrutture, perché la montagna, se opportunamente valorizzata, può diventare un'opportunità”.
Fondamentale, nel tempo, è stato l'investimento sulla comunicazione, a partire dal sito web e dai social network. “Lavorando abbiamo capito che il fai da te e l'aiuto degli amici costano poco, ma i risultati arrivano quando le cose si realizzano con professionalità - ha aggiunto Gravucci, che nella sua attività quotidiana è affiancato dalla moglie e dalle figlie -. Noi ci siamo avvalsi di esperti del settore e utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla comunicazione informatica si sono intensificate le richieste di acquisto di prodotti, raggiungendo acquirenti da realtà lontane”.
“Servono mezzi, economie e soprattutto intelligenze per partire il prima possibile con la ricostruzione - ha affermato il Sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli, presente all'incontro anche nella funzione di consigliere provinciale -. Stiamo lavorando per ritornare a come eravamo prima del terremoto, anzi, meglio di prima, considerate le difficoltà che comunque eravamo costretti ad affrontare come area montana. Dobbiamo essere più bravi e far sì che questa disgrazia si trasformi in opportunità. Ci vuole tanto coraggio e tanta capacità imprenditoriale. E la migliore risposta deve essere data dai giovani, che devono mettersi in gioco”.
“Questo terremoto ci ha devastato - ha ricordato Giuseppe Paciotti, presidente Cna direttivo zonale di Amandola - e chiediamo quindi alla Regione di venire messi nelle condizioni di poter ricominciare. Occorre alleggerire le pratiche burocratiche, avviare i lavori e far ripartire le aziende danneggiate”.
“Quando si portano i giovani ad avvicinarsi alla zona montana è sempre una buona iniziativa - ha rimarcato Nicolas Baldini, responsabile zona montana Cna di Fermo - Anch'io da qualche mese come referente della Cna sto cercando di capire il più possibile cosa significa essere artigiano qui. Oggi però, a differenza di ieri, abbiamo molto più mezzi e un network importante, a cui dobbiamo connetterci e fare un gradino, come stanno facendo Massimo ed altri imprenditori, che sfruttano le loro capacità ma anche la potenza di internet per affacciarsi al mondo. E la chiave di tutto questo è, appunto, la formazione, l'arricchimento del nostro bagaglio personale e professionale”.