Anche nel nostro territorio si comincia a verificare la consistenza delle preoccupazioni relative ai tagli di cattedre e personale non docente.

“Nelle sole scuole Materne ed Elementari della provincia di Fermo - sottolinea l'Assessore all'Istruzione Giuseppe Buondonno - il prossimo anno scolastico ci saranno oltre 50 docenti in meno. E consideriamo che non sono ancora stati resi noti i dati esatti relativi alla Scuola Media ed alle Superiori. Come sul piano nazionale, anche da noi questi tagli si traducono in minore e sicuramente peggiore attività didattica, in classi più numerose in cui i bambini con maggiori difficoltà risulteranno ancora più svantaggiati, e nell'ulteriore precarietà dei plessi scolastici di molti piccoli centri. A ciò va aggiunto che le scuole hanno sempre meno risorse nei fondi d'istituto e sempre maggiori difficoltà a coprire persino le ore di supplenza”.

“Stiamo verificando - ha proseguito Buondonno - gli effetti concreti della politica dei tagli del Governo alla scuola pubblica; è il caso di ricordare che per la pubblica istruzione il nostro Paese spende, rispetto ad altre realtà europee, una quota molto inferiore del prodotto interno lordo e, dunque, la scelta dei tagli non va considerata una necessità quasi 'naturale', ma una decisione politica che danneggia la scuola.

La Provincia non ha, in termini di legge, la possibilità di modificare questa situazione ma cercheremo di essere vicini a scuole, personale ATA, insegnanti, studenti e famiglie perchè consideriamo l'istruzione pubblica, nei grandi come nei piccoli Comuni, un presidio fondamentale della Repubblica e una condizione indispensabile della qualità della vita e dello sviluppo.

Su un problema così grave e di rilevanza nazionale, non voglio sollevare una questione puramente localistica. Tuttavia, della situazione relativa alla Scuola Primaria mi ha colpito particolarmente lo squilibrio territoriale dei tagli; ho scritto quindi all'Ufficio Scolastico Regionale per chiedere, senza alcuna polemica ma per una volontà di chiarezza, le ragioni per le quali agli oltre 50 tagli del Fermano ne corrisponda poco più della metà nella provincia di Ascoli Piceno. Sono sicuro che i criteri di scelta siano stati oggettivi ed ineccepibili, ma è un mio dovere verso il territorio che rappresentiamo renderli manifesti in modo trasparente alla popolazione e ai lavoratori della scuola”.