Le dichiarazioni del Presidente della Regione Spacca sulle Province sono di estrema gravità, sia sul piano del contenuto che del metodo. I cittadini, contrariamente a quello che pensa Spacca, incontrano e si rivolgono alle Province continuamente e così i Sindaci e le imprese.
Evidentemente per Spacca esistono cittadini di serie A (quelli che vanno in Regione, magari per partecipare alle grandi e costose missioni internazionali) e cittadini di serie B (quelli, numerosissimi, che vengono in Provincia come, per quel che riguarda la Provincia di Fermo, i circa 7.000 cassaintegrati in deroga, gli oltre 16.000 disoccupati iscritti alle liste, i 2.000 extracomunitari in cerca di lavoro e i circa 1.500 disabili che si rivolgono quotidianamente ai nostri uffici).
Si potrebbero citare altri innumerevoli esempi, come quei cittadini che, durante e dopo l’alluvione del marzo 2011, hanno incontrato - oltre alla Regione, ma per le sole foto di rito - una Provincia, quella di Fermo, che con coraggio e determinazione si è assunta immediatamente la responsabilità di rimettere in sicurezza i fiumi ed il territorio, senza ancora ricevere dalla Regione, a distanza di un anno e mezzo, nemmeno l’anticipazione di un euro nonostante le reiterate promesse pubbliche e gli impegni assunti in sede istituzionale nei confronti della Provincia, dei Comuni e dei privati (cfr. relazione del Presidente Spacca al Consiglio regionale straordinario del 10/03/2011, ove si afferma testualmente che “la Regione Marche, da parte sua, si è impegnata a garantire la disponibilità di risorse per 74,5 milioni di euro…”).
Vogliamo parlare delle migliaia di persone (gente comune, lavoratori, imprenditori, professionisti) che ogni giorno percorrono i nostri 850 chilometri di strade o le migliaia di studenti che frequentano i nostri istituti superiori della cui messa a norma siamo orgogliosi? Anche quelli sono cittadini di serie B?
Ma non ha senso continuare con questo elenco, perché è l’atteggiamento politico e istituzionale di Spacca che è grave, giustificato, forse, dal tentativo di reagire alla tempesta mediatica che sta investendo le Regioni. E gli vorrei anche ricordare che se un solo Consigliere regionale marchigiano costa - come da lui affermato - 400.000 euro all’anno, tutta la Giunta della Provincia di Fermo (un Presidente e cinque Assessori) costa circa la metà.
Molto grave è anche che Spacca dia per scontato che la Regione si esprimerà per le 4 Province; così facendo trasforma i Consiglieri regionali e lo stesso Presidente dell’Assemblea Legislativa Solazzi in passacarte delle sue volontà e di un parere della Conferenza delle Autonomie Locali assunto in evidente violazione di legge.
Noi confidiamo, invece, nell’autonomia di giudizio dei Consiglieri regionali, che rispondono solo ai cittadini che li hanno eletti, e che non crediamo meritino di essere presentati come esecutori passivi delle volontà altrui.
Torniamo a ribadire che sarebbe veramente surreale che la Regione Marche non ricorra alla Corte Costituzionale contro una legge (che, quindi, condivide) e poi proponga di violarla palesemente ignorandone i dettami fondamentali.
Non possiamo e non vogliamo credere che il Consiglio regionale voti un atto come quello proposto dal Cal che calpesta, oltre alla legge, la volontà dei territori umiliandone la dignità.
A Spacca ricordiamo che l’Italia è una Repubblica e di questa Repubblica, nonostante le sue opinioni, le Province sono, da molto prima delle Regioni, Istituzioni con pari dignità. Ed inoltre, indipendentemente dal sistema elettorale, a Costituzione vigente le stesse Province, contrariamente a quello di cui è convinto Spacca, continueranno ad esistere.
I cittadini del Fermano, e non solo, hanno potuto leggere e sapranno, quindi, fare da soli le valutazioni sui toni arroganti con cui il Presidente Spacca - che forse ha smarrito il senso della misura - tratta le Istituzioni, quasi con uno stile feudale, dando tra l’altro per scontato l’esito di un giudizio pendente dinanzi alla Corte Costituzionale: un atteggiamento che risulta essere, quanto meno, irrispettoso nei confronti del Supremo Giudice delle Leggi.
Il Presidente della Provincia di Fermo
Fabrizio Cesetti